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Ti sei divertito alle Hawai?

3 partecipanti

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1Ti sei divertito alle Hawai? Empty Ti sei divertito alle Hawai? Mer Lug 21, 2021 12:24 pm

Licia

Licia
Mamma Orsa
Mamma Orsa

TI SEI DIVERTITO ALLE HAWAII?

Era lì, davanti a me, con l’aria di chi volesse interrogarmi.
Eravamo separati da un vialetto fiancheggiato da ippocastani. Io, seduto su di una panchina, accarezzavo il mio fox terrier che mi gongolava in braccio, emettendo piccoli mugolii di piacere. Lui, di fronte, appoggiato ad un albero con la schiena e con un piede ripiegato all’indietro. Aveva un’aria sbarazzina, pur non essendo proprio un ragazzo. Anzi. Gli avrei dato una trentina d’anni, così ad occhio e croce, non di meno. Quell’aria molto giovane ed allegra gli derivava, forse, dal berretto a visiera un po' storto, come si usa dire “sulle ventitré”, o forse da un ricciolo bruno, avvitato su se stesso come un cavaturaccioli, che scendeva proprio al centro della fronte.
Visto che lui mi guardava con insistenza, con quella sua aria interrogativa, mi sentivo autorizzato anch’io a scrutarlo con una certa sfacciataggine che non era nelle mie abitudini.
E devo dire che più lo guardavo, più la sua faccia mi pareva familiare, ma per quanto scavassi nella mia memoria non avrei saputo individuare dove diavolo l’avessi incontrato.
Aveva su per giù l’età dei miei figli e in casa mia di ragazzi ne erano passati molti. Poteva essere stato un compagno di scuola di Luigi o di Massimo.
Eppure no. Me lo sarei ricordato un tipo così se lo avessi visto da vicino e a lungo. E poi non aveva quell’aria chiassosa, affaccendata, un po' saccente che hanno i miei figli ed i loro amici.
Quell’aria, per intenderci, di chi ti passa accanto senza neppure vederti, così che ti senti fatto d’aria.
Questo invece mi osservava, in un modo persino imbarazzante, come se gli interessassi moltissimo.
“Ma guarda tu” pensavo “vuoi vedere che ci conosciamo, magari bene, ed io sto facendo una brutta figura? E poi perché ha quella piega ironica all’angolo sinistro del labbro inferiore?”.
Il cane mi tolse dall’imbarazzo scendendo all’improvviso con un salto dalle mie ginocchia, attratto da una cagnolina molto “charmante” che sventagliava una lussuosa coda di pelo grigio, facendo crocchiare le foglie cadute dagli ippocastani.
La scusa era buona per togliermi da lì, da quello sguardo a punto interrogativo, da quella panchina verde, verniciata di fresco, che mi pareva scottasse.
Così arrancai all’inseguimento del mio cane, a sua volta perduto dietro alla bella passante che aveva lasciato una scia di afrodisiaco profumo. Ma prima di me, in quattro balzi delle sue lunghe gambe, il giovanotto raggiunse il cane e me lo porse, così, ancora tutto trafelato e schiumante di passione canina.
Non era più possibile ignorarlo e ci sedemmo insieme, su di un’altra panchina verde ramarro. Dopo averlo ringraziato dissi: “E’ una bella giornata e non fa ancora freddo”. E mi guardai intorno per ammirare l’erba rugiadosa che nascondeva le castagne ed i ricci. “Sì” disse lui. E mi guardò ancora con quello strano sguardo che mi turbava.
Decisi di finirla.
“Lei mi guarda da un po' come se volesse chiedermi qualcosa”.
“Infatti”.
“Su, dunque, si decida”.
“Ecco, vorrei chiederti se ti sei divertito alle Hawaii”.
Quel “tu” imprevisto mi indispettì. Come si permetteva il giovanotto? Avevamo forse pranzato qualche volta insieme?
Freddamente gli chiesi a mia volta: “ci conosciamo?”.
“Non proprio” rispose enigmatico.
“Comunque non capisco la domanda, è evidente che sta prendendo un granchio. Io ho altro da fare che andare alle Hawaii”.
Ormai pensavo di avere a che fare con un pazzo o qualche cosa del genere. Tuttavia aggiunsi: “Certe vacanze se le permettono i ricchi. Io ho una casetta in Brianza e lì passo le vacanze con la mia famiglia, da trent’anni”.
“Sì” disse lui “lo so, ma intendo parlare delle vacanze di trent’anni fa”. E perché non ci fossero equivoci aggiunse: “millenovecentosessantasei”.
Sussultai. Perché in quell’anno io effettivamente ero andato proprio lì con mia moglie. Ma questo strano tipo che ne sapeva, quando poi lui, a quell’epoca, non era forse neppure nato? E dove voleva arrivare? Cosa voleva da me? Io sono una persona pulita, impeccabile. Non ho niente da nascondere. E dunque? Ricordavo quel viaggio molto bene. Era stata la nostra luna di miele, anche se eravamo sposati da un anno. Avevamo messo da parte lira su lira per potercelo permettere e poi c’erano state delle difficoltà, ma alla fine eravamo riusciti a partire.
“ Ti sei almeno divertito?”. Lui ripeté la domanda con un’aria che non era più sbarazzina, ma quasi minacciosa, come se la voglia di ridere si fosse tramutata in rabbia.
“ Perché mi chiedi questo?” feci, passando anch’io al “tu” senza accorgermene. Mi sentivo in sua completa balia perché io non sapevo nulla di lui, mentre lui sapeva tutto di me per qualche misteriosa ragione. “Sì, mi sono divertito, mi sono divertito!” quasi gridai, con l’intenzione di fargli dispetto non so neppure io perché.
In realtà non mi ero divertito affatto. Mia moglie mi aveva tenuto il muso per tutto il viaggio. Non faceva che piangere ed eravamo tornati prima del tempo.
“Bugiardo”, mi disse, guardandomi ora con un’espressione accorata, quasi gli avessi infilato un coltello nel cuore.
Non so perché ma provai una pena infinita per lui. Mi cadde ogni rabbia e persino ogni curiosità.
Pareva un cane bastonato. Avrei voluto consolarlo. Ma per quale dolore? D’istinto gli dissi: “E’ vero, sono bugiardo. Non mi sono divertito affatto. Ero pieno di rimorsi”. Lo guardai e vidi riaccendersi una lucina negli occhi.
“Io e mia moglie ... “ esitavo, esitavo a tirar fuori tutta la verità di fronte a questo sconosciuto che la sapeva lunga.
“Io e mia moglie ci tenevamo moltissimo a quel viaggio, avevamo fatto tanti sacrifici e poi ... quando stavamo per partire, lei rimase incinta. Pianse tutta la notte per la delusione, ma lei voleva il bambino. Lo voleva”.
Lo guardai di sottecchi. Scendevano i lacrimoni su quel viso da trentenne ancora un po' infantile, forse per le due fossette sulle guance.
“Continua”, disse.
“Io la convinsi ad abortire”. ”io la accompagnai da uno di quei medici ... “
“Sì, sì”.
“Io ero ancora un ragazzo” mi difesi. “Avevo avuto poco dalla vita. I miei erano poveri. Non volevo rinunciare. Non potevo. Per i figli c’era tempo. Sono venuti dopo. Ne abbiamo avuti due”.
“Ma perché allora tua moglie si era opposta? Perché hai dovuto trascinarla dal dottore?”.
“Perché lei diceva che ogni figlio è unico e che anche quello era figlio suo e che gli toglievamo il suo biglietto vincente per la vita e che in quella piccola cosa che lei aveva dentro di sé c’era tutto il futuro del suo bambino”.
Non mi chiese più nulla, né io avevo altro da aggiungere.
Il giardino si era svuotato. Era l’ora del mezzogiorno ed eravamo rimasti soli io, lui ed il cane che stava accoccolato con le orecchie basse.
Io seguivo una fila di formiche che si indirizzava verso una briciola di pane.
Volevo chiedergli “chi sei?’”, ma avevo paura della risposta

A Genoveffa Frau piace questo messaggio.

2Ti sei divertito alle Hawai? Empty Re: Ti sei divertito alle Hawai? Mer Lug 21, 2021 11:36 pm

Genoveffa Frau

Genoveffa Frau
Master of Horse
Master of Horse

Forse la sua coscienza o il rimpianto ha riportato in vita quel figlio mai nato, molto bello!

3Ti sei divertito alle Hawai? Empty Re: Ti sei divertito alle Hawai? Gio Lug 22, 2021 12:37 pm

Giancarlo Gravili

Giancarlo Gravili
Admin Master & Commander
Admin Master & Commander

Un incontro con la coscienza e sempre nello stile pulito, ironico e caratterizzante d'ogni singola visione che svela il carattere umano e i personaggi che si celano dietro.
Una coscienza che viene dal passato e che sottende sfumature e dolori che spesso accompagnano ognuno di noi e con i quali non si parla tanto che essi poi col tempo divengono macigni insopportabili.

https://thejarofpoetry.forumattivo.com

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