Nacque lì
Con una certa probabilità...
Ululisse a cavalcioni incendia
Sciabres piange in fasce
Allatta a mamma
Ilio la terra
E sia allora figlio
Figlio di...
Troia meglio conosciuta
Simbolo del sole
Elios in Ilio
Fondata da pescatori di pirla
Collionidos colui che baci il culo del cavallo
Disse proprio così il santone amico di mamma quando vide il pupo nascente
Banzaiiiii
Ho detto pupo nascente
Non sole nascente.
Cassandra in concorrenza col santone
Profetizzò per Sciabres un futuro da palombaro
"Ero già a Como quando egli nacqe
Ma mi precipitai per vedere il filio di Ilio
Il troietto nascente.
Ululisse lo depose in un incesto
E lo lasciò al mare
Ecco il destino
"Tu sarai un palom baro nei lupanari"
Disse Nettuno
Per qualcuno nettuno era Poseidon
Po se damo a gambe
Ma prima recuperiamo Sciabres
E che il mare lo colga.
L'incesto con il poppante arrivò
Sull'isola della maga Arzilla che appena vide er pupo lone scrisse una chan zon
"Vedo er pistolino der pupo lone e so bona"
Ululisse essendo previdente aveva stipulato una polizza per il futuro del pupo con i Lyoidsssss di Londonbeachofason.
La maga Arzilla trovò il polizzo e se lo ritirò.
Sciabres crebbe rincoglioso e la dicitura di Nettuno si avverò.
Da grande fubbe un palom baro
E frequentò i lupanari con il nonno
Che aveva duecento anni e pure lui era fuggito da Ilio nella pancia di un pesce gatto ma da allora puzzava tremendamente di oliodifegatodimerluzzo.
L'olezzo li precedeva prima di ogni immersione tanto che i pesci venivano a galla gridando
" nun ve siete lavati li totani vostri"
E le palombate continuarono per anni fino a quando er nonno decise di pensionarsi.
Insegnò a Sciabres a giocare a scacchi e ne fece un campeon.
Si organizzarono tornei con in palio due merluzzi travestiti da stoccafissi.
Spesso nonno diceva al giovane nipote
"Ricordati che sei un gran figlio di Ilio,cioè di Troia"
E il figlioditroia crebbe da solo tanto che passò per uno che si faceva da solo.
Il tempo divenne inclemente e Ululisse, divenuto un Deo dorante, mandò un effluvio a Sciabres per togliergli da dosso un po' di puzzo.
Puzxi stare bene fietto mio ma nun te lavi la matina?
Sciabres avvezzo all'olezzo si fece tutte le scacchiere della zona e pur di fare scacco matto acconsentì al cavallo di montarlo.
Insomma capii d'essere un put ano come la defunta genitrice di Troia.
Un regista di fame lo chiamò così per girare il film American Gigolo sul comò.
A lui andò subito a genio perché il mammo suo era già a Como prima della sua venuta al mondo.
Sciabres in seguito alla sci a natica lasciò gli scacchi e il palombarismo.
Si mise a fare lo stronzo sul web.
Un polizziotto però lo vide mentre defecava sul pc e lo denunciò per atti oscenici in porco oscenico.
Faticò non poco a dimostrare che lo stronzo in lui era naturale.
Un giudice di nome Clemente lo assolse col giudizio di demente
"Però fatte curà da uno bravo fietto mio"
Questa fu la motivazione della sentenza.
Insomma Sciabres oramai passava le giornate sur webbe e non bastavano i panno lone per tutto ciò che emetteva.
Un mare di melma lo sommerse.
Un giorno conobbe una bella ragazza di nome Omelmina Merdula e se la sposò ma essendo egli pur sempre figlio di Troilo avviò la consortealla carriera di strada.
Ma la corriera non passava spesso e per prenderla bisognava passare prima dal territorio della marca. Insomma se doveva fare una marchetta.
Alcuni proprietari di siti paleostronzi offrirono ospitalità a Sciabres che decise di cambiare nome e farsi inglesezzare col nome di Jack lo spuzzatore.
Si inventò allora il mestiere di versi e pubblicò diverse ululazioni e abbaiature.
Vinse due volte il premio Agnetha Afanklò dedicato a una famosa zoccola svedese. Lo insignirono della cittadinanza onoranze funeree comprese del sito paleoestinto degli aperitivi mescolati alla Jack Bonzo in martini on ice.
Jack Sciabres oramai era un old member e i pochi pudori li spendeva comprando lecca lecca al super marchetta.
D'altronde si doveva pur campare.
Stancò e ubriaco con i capelli lunghi
Passava le giornate appeso ai lampioni
Mentreun leggero piscio gli scendeva dai pantaloni.
Triste storia questa volgarmente tramandata dal volgo e da un certo O Mero Mero che a noi arrivò oralmente e che con tristezza raccontammo per la memoria di quel filio di Troilo chiamato Jack.
Con una certa probabilità...
Ululisse a cavalcioni incendia
Sciabres piange in fasce
Allatta a mamma
Ilio la terra
E sia allora figlio
Figlio di...
Troia meglio conosciuta
Simbolo del sole
Elios in Ilio
Fondata da pescatori di pirla
Collionidos colui che baci il culo del cavallo
Disse proprio così il santone amico di mamma quando vide il pupo nascente
Banzaiiiii
Ho detto pupo nascente
Non sole nascente.
Cassandra in concorrenza col santone
Profetizzò per Sciabres un futuro da palombaro
"Ero già a Como quando egli nacqe
Ma mi precipitai per vedere il filio di Ilio
Il troietto nascente.
Ululisse lo depose in un incesto
E lo lasciò al mare
Ecco il destino
"Tu sarai un palom baro nei lupanari"
Disse Nettuno
Per qualcuno nettuno era Poseidon
Po se damo a gambe
Ma prima recuperiamo Sciabres
E che il mare lo colga.
L'incesto con il poppante arrivò
Sull'isola della maga Arzilla che appena vide er pupo lone scrisse una chan zon
"Vedo er pistolino der pupo lone e so bona"
Ululisse essendo previdente aveva stipulato una polizza per il futuro del pupo con i Lyoidsssss di Londonbeachofason.
La maga Arzilla trovò il polizzo e se lo ritirò.
Sciabres crebbe rincoglioso e la dicitura di Nettuno si avverò.
Da grande fubbe un palom baro
E frequentò i lupanari con il nonno
Che aveva duecento anni e pure lui era fuggito da Ilio nella pancia di un pesce gatto ma da allora puzzava tremendamente di oliodifegatodimerluzzo.
L'olezzo li precedeva prima di ogni immersione tanto che i pesci venivano a galla gridando
" nun ve siete lavati li totani vostri"
E le palombate continuarono per anni fino a quando er nonno decise di pensionarsi.
Insegnò a Sciabres a giocare a scacchi e ne fece un campeon.
Si organizzarono tornei con in palio due merluzzi travestiti da stoccafissi.
Spesso nonno diceva al giovane nipote
"Ricordati che sei un gran figlio di Ilio,cioè di Troia"
E il figlioditroia crebbe da solo tanto che passò per uno che si faceva da solo.
Il tempo divenne inclemente e Ululisse, divenuto un Deo dorante, mandò un effluvio a Sciabres per togliergli da dosso un po' di puzzo.
Puzxi stare bene fietto mio ma nun te lavi la matina?
Sciabres avvezzo all'olezzo si fece tutte le scacchiere della zona e pur di fare scacco matto acconsentì al cavallo di montarlo.
Insomma capii d'essere un put ano come la defunta genitrice di Troia.
Un regista di fame lo chiamò così per girare il film American Gigolo sul comò.
A lui andò subito a genio perché il mammo suo era già a Como prima della sua venuta al mondo.
Sciabres in seguito alla sci a natica lasciò gli scacchi e il palombarismo.
Si mise a fare lo stronzo sul web.
Un polizziotto però lo vide mentre defecava sul pc e lo denunciò per atti oscenici in porco oscenico.
Faticò non poco a dimostrare che lo stronzo in lui era naturale.
Un giudice di nome Clemente lo assolse col giudizio di demente
"Però fatte curà da uno bravo fietto mio"
Questa fu la motivazione della sentenza.
Insomma Sciabres oramai passava le giornate sur webbe e non bastavano i panno lone per tutto ciò che emetteva.
Un mare di melma lo sommerse.
Un giorno conobbe una bella ragazza di nome Omelmina Merdula e se la sposò ma essendo egli pur sempre figlio di Troilo avviò la consortealla carriera di strada.
Ma la corriera non passava spesso e per prenderla bisognava passare prima dal territorio della marca. Insomma se doveva fare una marchetta.
Alcuni proprietari di siti paleostronzi offrirono ospitalità a Sciabres che decise di cambiare nome e farsi inglesezzare col nome di Jack lo spuzzatore.
Si inventò allora il mestiere di versi e pubblicò diverse ululazioni e abbaiature.
Vinse due volte il premio Agnetha Afanklò dedicato a una famosa zoccola svedese. Lo insignirono della cittadinanza onoranze funeree comprese del sito paleoestinto degli aperitivi mescolati alla Jack Bonzo in martini on ice.
Jack Sciabres oramai era un old member e i pochi pudori li spendeva comprando lecca lecca al super marchetta.
D'altronde si doveva pur campare.
Stancò e ubriaco con i capelli lunghi
Passava le giornate appeso ai lampioni
Mentreun leggero piscio gli scendeva dai pantaloni.
Triste storia questa volgarmente tramandata dal volgo e da un certo O Mero Mero che a noi arrivò oralmente e che con tristezza raccontammo per la memoria di quel filio di Troilo chiamato Jack.
