Essere umano

Nacqui
E già non sopportavo la pelle e i vestiti
Mah...
Sono d'un fastidio unico per me
Non parliamo delle calze poi
E delle ciabatte chiuse
E che dire delle lenzuola
Che non digerisco affatto...
Le tolgo via nel sonno.
Scarpe non ne parliamo
Fatico anni a trovarne un paio che riesca a portare.
Basta sono stufo...
Ma da dove vengo
Per non essere così umano?
E mi sono limitato alla pelle
Per non dire tutto il resto.
Da quando sono nato combatto per restare in qualcosa che non mi appartiene.
Lauta ricompensa a chi mi trova una risposta.
Il mio essere è talmente superiore al corpo che per poterci vivere l'ho tutto scassato.
Non è possibile contenermi.
Vorrei fosse solo una stupida poesia
E invece non lo è.
Va beh intanto si avvicina la notte
E io me ne vado dove mi pare
Ciao ciao...

Ho già visto qualcosa di scopiazzato in giro, contieni troppo e altri contengono il vuoto che devono riempire con qualcosa che non troverebbero altrove, tantomeno in se stessi, sii fiero di ciò che sei, continua a stupirci con ciò che potrai e vorrai essere, alla faccia di chi rosica e sputa rospi!

Lo sappiamo tutti che il corpo è un contenitore, più o meno bello e più o meno sano. A te è sempre andato stretto ma sei capace di sfuggire sopratutto di notte quando puoi toglierti le scarpe.
Poi uno si domanda: ma perché ci hanno messo in questo contenitore e obbligati a vivere in questo pianeta? Chi ha disposto di noi ?

E la risposta contiene il quesito esistenziale e corporale...

Se abbiamo avuto un corpo e una vita di circa 80 anni ci deve essere un senso. Si tratta di capire quale è.