Assorto e in solitudine coi pensieri Marco faceva un bilancio della sua vita intrappolato in quella quarantena
che l'aveva ormai segnato per sempre. Tutto ciò che aveva desiderato ardentemente era svanito nella più
totale indifferenza.
Con mano leggera si accarezzava distrattamente i capelli scordandosi di averli persi da tanto tempo.
Perdeva ormai tutto senza rendersene conto, tutto scivolava tra le dita, sottilmente e restava a mani vuote.
Lo sconforto si era ormai impossessato della sua mente, ed avevo un folle pensiero fisso:
Reagire a quell'apatia, riprendersi la sua vita e soprattutto la sua libertà.
Erano mesi ormai che chattava con Ginevra...L'aveva conosciuta una sera per caso,mentre commentava una
sua poesia in un sito di poesie. Da quella sera galeotta ne avevano commentate tante...Poi erano passati
ad altri discorsi, sempre più intimi sempre più reali
Finchè un giorno lui osò e le fece una video chiamata. Lei rispose e per la prima volta i loro occhi s'incrociarono.
E da quel momento quel guardarsi fiffi fissi non cambiò più. Tra i meandri di quella opprimente quarantena
cominciarono sempre più a dialogare a raccontare tutto di se stessi, fino a vivere di un solo unico desiderio:
Quello d'incontrarsi.
Ma le leggi ferree dovuto alla pandemia osteggiavano questa possibilità, relegandola tra i meandri di un sogno.
Si toccavano le mani e si sfioravano le labbra appoggiandole sulle immagini dei loro volti trasmesse da uno schermo
di un computer.
E dopo tanta speranza e tanta ansia consumata nell'attesa del miracolo, finalmente il contagio diminuì ed il governo decise gradatamente di rallentare le imposizioni che impedivano ai nostri due ormai intensamente innamorati di realizzarsi.
All'annuncio della possibilità di poter incontrare persone in viaggi extra regionali i nostri eroi brindarono virtualmente,
attraverso quel vetro illuminato che era fin'ora stato il confine del loro amore.
Fissarono un appuntamento nell'aereoporto dell'isola ove risiedeva Ginevra. Quel volo sarebbe partito il sette maggio
dalla città ove viveva Marco.
Era il sei maggio, Marco aveva preparato con cura valigia e trolley e per far scorrere il tempo ascoltava il tg:
Ore 9 del mattino: Mentana annuncia: Visto un improvviso, quanto inaspettato ricrescere dei contagi che colpiscono
soprattutto gli anziani, il governo con effetto immediato blocca tutti gli spostamenti degli ultra sessantacinquenni
relegandoli in casa senza appello.
Marco non ebbe neanche il coraggio di reagire...Aveva 75 anni ed il suo amore 68 e per lui fu come se un uragano si
fosse improvvisamente abbattuto sulla sua testa. Il computer rimase freddo e irrimediabilmente spento.
Ginevra bussava bussava...Ma nessuno rispondeva al suo squillare incessante.
Marco era corso sulla terrazza; aveva iniziato a camminare sul cornicione, procedeva lentamente fino all'ultimo angolo dello stesso...Quello era il punto da cui vedeva meglio il mare...
Chiuse gli occhi Marco allargò le braccia e si buttò in quello che fu l'ultimo suo volo, sognando finalmente di atterrare tra le sue braccia.
Scritta a 4 mani da Giggggi e Genoveffa Frau.
che l'aveva ormai segnato per sempre. Tutto ciò che aveva desiderato ardentemente era svanito nella più
totale indifferenza.
Con mano leggera si accarezzava distrattamente i capelli scordandosi di averli persi da tanto tempo.
Perdeva ormai tutto senza rendersene conto, tutto scivolava tra le dita, sottilmente e restava a mani vuote.
Lo sconforto si era ormai impossessato della sua mente, ed avevo un folle pensiero fisso:
Reagire a quell'apatia, riprendersi la sua vita e soprattutto la sua libertà.
Erano mesi ormai che chattava con Ginevra...L'aveva conosciuta una sera per caso,mentre commentava una
sua poesia in un sito di poesie. Da quella sera galeotta ne avevano commentate tante...Poi erano passati
ad altri discorsi, sempre più intimi sempre più reali
Finchè un giorno lui osò e le fece una video chiamata. Lei rispose e per la prima volta i loro occhi s'incrociarono.
E da quel momento quel guardarsi fiffi fissi non cambiò più. Tra i meandri di quella opprimente quarantena
cominciarono sempre più a dialogare a raccontare tutto di se stessi, fino a vivere di un solo unico desiderio:
Quello d'incontrarsi.
Ma le leggi ferree dovuto alla pandemia osteggiavano questa possibilità, relegandola tra i meandri di un sogno.
Si toccavano le mani e si sfioravano le labbra appoggiandole sulle immagini dei loro volti trasmesse da uno schermo
di un computer.
E dopo tanta speranza e tanta ansia consumata nell'attesa del miracolo, finalmente il contagio diminuì ed il governo decise gradatamente di rallentare le imposizioni che impedivano ai nostri due ormai intensamente innamorati di realizzarsi.
All'annuncio della possibilità di poter incontrare persone in viaggi extra regionali i nostri eroi brindarono virtualmente,
attraverso quel vetro illuminato che era fin'ora stato il confine del loro amore.
Fissarono un appuntamento nell'aereoporto dell'isola ove risiedeva Ginevra. Quel volo sarebbe partito il sette maggio
dalla città ove viveva Marco.
Era il sei maggio, Marco aveva preparato con cura valigia e trolley e per far scorrere il tempo ascoltava il tg:
Ore 9 del mattino: Mentana annuncia: Visto un improvviso, quanto inaspettato ricrescere dei contagi che colpiscono
soprattutto gli anziani, il governo con effetto immediato blocca tutti gli spostamenti degli ultra sessantacinquenni
relegandoli in casa senza appello.
Marco non ebbe neanche il coraggio di reagire...Aveva 75 anni ed il suo amore 68 e per lui fu come se un uragano si
fosse improvvisamente abbattuto sulla sua testa. Il computer rimase freddo e irrimediabilmente spento.
Ginevra bussava bussava...Ma nessuno rispondeva al suo squillare incessante.
Marco era corso sulla terrazza; aveva iniziato a camminare sul cornicione, procedeva lentamente fino all'ultimo angolo dello stesso...Quello era il punto da cui vedeva meglio il mare...
Chiuse gli occhi Marco allargò le braccia e si buttò in quello che fu l'ultimo suo volo, sognando finalmente di atterrare tra le sue braccia.
Scritta a 4 mani da Giggggi e Genoveffa Frau.