Cortese immagine concessa d'un futuro lontano qualche migliaio di "gigabite..."
Alicia nel paese delle meraviglie
Ore 7 del mattino.
La sera incombe e le campane risuonano la ritirata.
Un cielo levante accoglie nel suo rifulgere e il rosso del tramonto si nota di già.
Una postazione di pentole attende in cucina e caffè arabico dell'Amazzonia bolle nella caffetteria di casa.
Alcuni vagano per le stanza pantofolandosi con discrezione all'interno del contenitore d'anime.
Un pc acceso dal secolo prima rimane spento sul tavolo delle sedie.
Alcune dita assonnate, prese da impeto vitale, suonano la tastiera a memoria.
Un'orchestrina jazz di famigliari inviperiti introduce al concerto del latte e thè.
Alcuni biscotti freschi d'un millennio fanno a gara per saltare la zuppa e ritenersi giustamente vincitori della Colla ad Azione.
Un concorso indetto per vedere chi prima impappa il latte.
Nel mezzo di tanta briosità ammoffosa e sonnolenta la gioia prende il sopravvento con lunghissimi sonni proseggiole.
Intanto il computer suona da solo e si dimostra totalmente suonato.
La sua vecchia padrona di circa 6 anni d'età zompetta fra versi e racconti.
Dietro le sue spalle una fila di corvi neri assatanati cercano di stanarla dal terreno.
Lei indomita, come sul monte Grappa, si trincea dietro lo schienale,
tirando fuori una baionetta da secessione e l'autografo del generale Custer.
Al grido di “non avrai la mia tastiera corvo Rosso!” inizia una furiosa battaglia a colpi di zollette di zucchero e cucchiaini da sbarco.
Intanto... sul davanzale un libro apre le sue pagine ai primi refoli di caldo vento.
Alicia nel paese delle meraviglie vola e sogna, lasciando per ogni pagina letta
un angolo di cuore...
E poi... io sono Alicia o tu oppure tu che ti nascondi in quel cantone per non essere visto, ognuno di noi è Alicia...
La sera incombe e le campane risuonano la ritirata.
Un cielo levante accoglie nel suo rifulgere e il rosso del tramonto si nota di già.
Una postazione di pentole attende in cucina e caffè arabico dell'Amazzonia bolle nella caffetteria di casa.
Alcuni vagano per le stanza pantofolandosi con discrezione all'interno del contenitore d'anime.
Un pc acceso dal secolo prima rimane spento sul tavolo delle sedie.
Alcune dita assonnate, prese da impeto vitale, suonano la tastiera a memoria.
Un'orchestrina jazz di famigliari inviperiti introduce al concerto del latte e thè.
Alcuni biscotti freschi d'un millennio fanno a gara per saltare la zuppa e ritenersi giustamente vincitori della Colla ad Azione.
Un concorso indetto per vedere chi prima impappa il latte.
Nel mezzo di tanta briosità ammoffosa e sonnolenta la gioia prende il sopravvento con lunghissimi sonni proseggiole.
Intanto il computer suona da solo e si dimostra totalmente suonato.
La sua vecchia padrona di circa 6 anni d'età zompetta fra versi e racconti.
Dietro le sue spalle una fila di corvi neri assatanati cercano di stanarla dal terreno.
Lei indomita, come sul monte Grappa, si trincea dietro lo schienale,
tirando fuori una baionetta da secessione e l'autografo del generale Custer.
Al grido di “non avrai la mia tastiera corvo Rosso!” inizia una furiosa battaglia a colpi di zollette di zucchero e cucchiaini da sbarco.
Intanto... sul davanzale un libro apre le sue pagine ai primi refoli di caldo vento.
Alicia nel paese delle meraviglie vola e sogna, lasciando per ogni pagina letta
un angolo di cuore...
E poi... io sono Alicia o tu oppure tu che ti nascondi in quel cantone per non essere visto, ognuno di noi è Alicia...