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Lycia e il borgo di Scemscem

3 partecipanti

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1Lycia e il borgo di Scemscem Empty Lycia e il borgo di Scemscem Ven Gen 15, 2021 12:05 pm

Giancarlo Gravili

Giancarlo Gravili
Admin Master & Commander
Admin Master & Commander

Nella montangna sperduta di Bugundrom, tanto, tanto, tanto tempo fa... v'era il borgo di Scem Scem.
La particolarità del luogo era che il nome di tutti gli abitanti finiva per scem.
Nessuno era mai riuscito a capire da dove derivasse questa buffa consuetudine.
Ma io, che sto leggendo questa favola, lo so e ora ve lo racconterò.
Dovete sapere che in quei luoghi così sperduti non esisteva il sapere.
“Cos'è il sapere? Mi direte”
Vedi, piccola bambina dai capelli biondi, se ti chiedessi di prendere la luna, sapresti come fare?
No, vero? Ecco quello è il sapere, perché io so come si prende la luna e tu no.
Ma ora torniamo alla nostra storia.
Dicevo... nessuno era mai riuscito a capire perché tutti i nomi finissero per scem e perché non si sapesse cosa era il sapere.
Un giorno lontano nel tempo e nello spazio, nella terra dei grandi giganti di Etranbell, il più cattivo di loro, un certo Bugundrom, fu buttato giù sulla Terra dagli altri giganti. Egli era cattivissimo: non era andato a scuola ed era cresciuto con un animo cattivo cattivo.
Il gigante, cadendo, era finito sopra una montagna e per il suo enorme peso aveva scavato una grande buca al suo interno.
Passò il resto della sua vita in solitudine, vivendo in quella grotta, finché non morì.
Trascorsero anni e gli uomini della terra, dopo aver scoperto quel luogo, vi andarono a vivere costruendovi un piccolo e incredibile borgo al suo interno.
La cosa strana fu che chiunque entrasse in quella enorme caverna perdeva completamente il suo sapere, divenendo scemo scemo e riuscendo solo a parlare, ma non sapendo come mai.
Per questo, cari bambini, il borgo venne chiamato “Scem Scem”.
In quel bizzarro luogo nessuno sapeva, però vivevano tutti in armonia e pace.
Erano di indole buona, generosa e, quando si incontravano tra loro, si salutavano dicendo “Ciao Scem”, scoppiando poi in una gran risata.
Un giorno passò da quelle parti un tizio bruttissimo, arrogante e molto... molto colto, ma non aveva alcun nome.
Costui, che conosceva la leggenda sul paese di Scem Scem, aveva mangiato tonnellate di libri di sapienza e scienza, per divenire immune al contagio del non sapere e prendere così, senza fatica, il comando del posto.
Non appena entrato dentro il borgo cominciò a dare sfoggio di gran sapere e tutti, che non sapevano, rimasero a bocca aperta nell'udire per la prima volta tante parole così belle... in breve tempo il tale fu nominato capo del Borgo.
Egli cominciò a pretendere che ogni abitante versasse un quinto di ciò che produceva nel suo lavoro e che ogni cosa posseduta fosse pagata a lui.
Ovviamente in quel posto non esistevano soldi; v'era però una strana pietra,
talmente brillante che gli abitanti la usavano in diverse misure per gli scambi: più grande era la pietra e più cose si potevano avere in cambio. Quella pietra era l'oro, ma essi non né conoscevano il valore.
Insomma, per farla breve, in men che non si dica quel farabutto divenne l'uomo più ricco della terra.
Ma in quel borgo viveva una piccola fanciulla diversa dalle altre: si chiamava Lycia... Lyciascem appunto.
Lei era molto molto intelligente: conosceva la sapienza, ma lo aveva sempre taciuto a tutti.
Vista la situazione ordì un piano contro quel brutto ceffo: preparò una trappola per lui.
Un giorno si recò all'interno del palazzo, dove egli viveva, e disse al brutto tipo: “perché non ti fai costruire un palazzo degno di te, fatto con queste pietre tanto dure e brillanti... poi ti consiglio di non fare finestre e porte, così nessuno potrà vedere dentro”.
“Hai ragione piccola, sei così ingenua che ti farò un piccolo regalo: tieni questo pezzettino di pietra bianca, diversa dalle altre... e poi si darà il via alla costruzione del nuovo palazzo!”
Infine scoppiò in una grande risata.
In men che non si dica diede ordine di costruire intorno a lui un grande palazzo senza porte e finestre.
Così in breve tempo fu eretto e quando l'ultima pietra del tetto fu posata... dall'interno s'udirono le risa del bruttissimo sapientone.
Ma... quando egli s'accorse di non poter più uscire da quella trappola fu troppo tardi.
Da allora chiunque passi vicino al palazzo d'oro, sente solo lamento e pianto.
Capito la morale bimbi?

A Genoveffa Frau e Licia piace questo messaggio.

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2Lycia e il borgo di Scemscem Empty Re: Lycia e il borgo di Scemscem Sab Gen 16, 2021 5:17 pm

Licia

Licia
Mamma Orsa
Mamma Orsa

NON SONO SICURA DI AVERE CAPITO BENE LA MORALE MA PENSO CHE SIA CHE è MEGLIO RESTARE SCEMI E CHE GLI SCEMI SONO PURE PIU' INTELLIGENTI DEI DOTTI.

3Lycia e il borgo di Scemscem Empty Re: Lycia e il borgo di Scemscem Sab Gen 16, 2021 10:59 pm

Genoveffa Frau

Genoveffa Frau
Master of Horse
Master of Horse

Altro che scemi gli Scem, hanno messo nel sacco il dotto!

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