La bimba con le trecce
Rimasto solo da qualche anno, si sentiva triste il signor Bruno. Passava le serate dormicchiando davanti al televisore.
Ma quella sera , gli venne in mente di frugare tra il pacco delle vecchie foto, tutte riordinate a partire dall’infanzia. Gli venne così tra le mani la foto ricordo dell’ultimo anno delle elementari. Il cuore iniziò a correre veloce e gli occhi a cercare la ragazza con le trecce, suo primo amore.
Eccola lì in prima fila, la più bella di tutte le bambine della classe. Quella a cui aveva dato il suo primo bacio, sfiorandole le labbra. Quella per cui aveva pianto alla fine dell’anno scolastico,
Sospirò, come se quel primo amore fosse ancora rimasto in qualche cantuccio del cuore a fargli bene o anche male.
Prese la medicine della sera, si spogliò con la fatica che andava aumentando di mese in mese, spense la luce, biascicò una preghiera, mandò un pensiero alla moglie defunta. Tirò le coperte fino a coprire le spalle e… cominciò a pensare a lei. La bimba con le trecce. L’altalena, il gelato, il giuramento, il cagnolino…la corsa nel prato… la piccola ferita sul ginocchio…il ragnetto sul braccino…
Ecco il sonno arrivare, serrare le palpebre. Ed ecco il sogno.
La bambina con le trecce è con lui e sorride incantevole. Vorrebbe stringerla a sé ma lei non è sola. C’è una vecchia con lei che un po’ le somiglia e le trattiene la mano. Lui però la chiama con una voce strozzata dall’emozione: “ Lauretta! Sei venuta finalmente a trovarmi…!”
Con suo grande stupore, è la vecchia a rispondergli:
“ Bruno, mio dolce amore, allora ti ricordi ancora di me? Sono venuta a trovarti nel sogno con la mia nipotina che ti conosce bene perché le ho tanto parlato del mio primo amore, ora che anche lei è innamorata di un suo compagno di scuola”.
Ci sono sogni molto carini e altri decisamente stronzi.
Rimasto solo da qualche anno, si sentiva triste il signor Bruno. Passava le serate dormicchiando davanti al televisore.
Ma quella sera , gli venne in mente di frugare tra il pacco delle vecchie foto, tutte riordinate a partire dall’infanzia. Gli venne così tra le mani la foto ricordo dell’ultimo anno delle elementari. Il cuore iniziò a correre veloce e gli occhi a cercare la ragazza con le trecce, suo primo amore.
Eccola lì in prima fila, la più bella di tutte le bambine della classe. Quella a cui aveva dato il suo primo bacio, sfiorandole le labbra. Quella per cui aveva pianto alla fine dell’anno scolastico,
Sospirò, come se quel primo amore fosse ancora rimasto in qualche cantuccio del cuore a fargli bene o anche male.
Prese la medicine della sera, si spogliò con la fatica che andava aumentando di mese in mese, spense la luce, biascicò una preghiera, mandò un pensiero alla moglie defunta. Tirò le coperte fino a coprire le spalle e… cominciò a pensare a lei. La bimba con le trecce. L’altalena, il gelato, il giuramento, il cagnolino…la corsa nel prato… la piccola ferita sul ginocchio…il ragnetto sul braccino…
Ecco il sonno arrivare, serrare le palpebre. Ed ecco il sogno.
La bambina con le trecce è con lui e sorride incantevole. Vorrebbe stringerla a sé ma lei non è sola. C’è una vecchia con lei che un po’ le somiglia e le trattiene la mano. Lui però la chiama con una voce strozzata dall’emozione: “ Lauretta! Sei venuta finalmente a trovarmi…!”
Con suo grande stupore, è la vecchia a rispondergli:
“ Bruno, mio dolce amore, allora ti ricordi ancora di me? Sono venuta a trovarti nel sogno con la mia nipotina che ti conosce bene perché le ho tanto parlato del mio primo amore, ora che anche lei è innamorata di un suo compagno di scuola”.
Ci sono sogni molto carini e altri decisamente stronzi.