E venne sera.
La sera del rifiuto,
nel tempo non voluto
nell'anfora dei ricordi.
Si chiusero le vie del mondo,
nel silenzio unico dell'anima.
Ti racchiudesti nei tuoi pensieri,
nulla poteva essere
e la noia rifiutò ogni contatto.
L'universo provò a chiamarti,
ma quella sera era unica.
I malesseri della vita ti rapirono,
la paura dell'esistenza si presentò
d'improvviso alla porta del tuo rifugio.
S'imprigionarono gli stipiti del cuore
e un senso di debolezza pervase.
Il desiderio della pace si sposò
con quello d'essere asceta nella sera.
E sera fu aspettando solo il proprio sguardo
rivolto dentro,
aspettando che le luci della strada scomparissero
dietro le tende del vuoto.
Fu quel rifugio dello spirito
in cui ti chiudevi a vincere
e nulla avrebbe potuto scalfirlo.
Lasciasti una luce accesa nel corridoio dei dubbi
e nel tuo malessere t'addormentasti nella sera.
La tua sera.