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La gemella innamorata

3 partecipanti

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1La gemella innamorata Empty La gemella innamorata Mer Mar 31, 2021 7:21 pm

Licia

Licia
Mamma Orsa
Mamma Orsa

LA GEMELLA INNAMORATA
Il ragionier P, tornando stanco da una giornata di lavoro particolarmente stressante, fu fermata sul portone di ingresso, dalla zitellona F. del II piano. Era scarmigliata e aveva occhi febbrili. Gli pose una mano, dalle dita lunghe e affusolate, sul braccio destro, dicendogli: “Mia sorella si è uccisa per lei”.
Egli rimase interdetto e confuso. Non gli risultava neppure che la signorina F., che viveva da sola da quando era morta la signora F., sua madre, avesse una sorella; ma che poi fosse innamorata di lui al punto di uccidersi, sembrava proprio incredibile. Non sapeva assolutamente che cosa dire, né che cosa chiedere, né se dovesse, in qualche modo, scusarsi.
La donna, intanto, si era messa a piangere, appoggiandosi pesantemente alla sua spalla.
“Ah! Lei non sa quanto l’amava!”
La situazione si faceva imbarazzante anche perché quella era l’ora dei rientri e la gente cominciava a guardare, incuriosita, quella scena.
Così lui, per togliersi di lì, le disse: “Senta, saliamo a casa mia, così mi potrà raccontare tutto.”
Salirono le scale penosamente perché lei ansimava, sempre appoggiata alla spalla di lui.
La casa era fresca e scura ma sapeva di chiuso perché le persiane erano abbassate fin dalla mattina.
Lui la invitò a sedere su di una poltrona di fronte alla sua.
“Mi racconti tutto signorina, perché io, a dire la verità, non sapevo neppure che avesse una sorella”.
Con queste parole parve che lui l’avesse uccisa una seconda volta da come la signorina F. riprese a singhiozzare.
“Ma cosa dice? Se mia sorella veniva tutti i giorni a trovarmi e lei una volta è stato anche tanto gentile e l’ha aiutata a portare una valigia su per le scale. Come può non ricordare?”
In effetti, scavando nella memoria, lui ricordò di avere portato al secondo piano una valigia ma era sicuro si fosse trattato della signorina F. e non della fantomatica sorella.
Credette di capire: “Ma sua sorella le somigliava molto?”
“ Oh si, eravamo gemelle”
“Ora capisco: chissà quante volte l’ho confusa con lei.”
“Si, è possibile. Eravamo due gocce d’acqua e andavamo tanto d’accordo. Ma poi lei si è innamorata e abbiamo cominciato a litigare. E’ stato dopo quel giorno della valigia. Lei era stato così gentile e, nel passarle la valigia, qui sul pianerottolo, le aveva sfiorato la mano...con significato.”
“Io?”
“Sì lei, non neghi. Mia sorella me lo ha riferito subito. Quando è rientrata era sconvolta, le batteva il cuore a mille e sudava, sudava... Da allora non è più stata lei. E’ stato un colpo di fulmine, una follia, una passione bruciante, una malattia, un’agonia”.
“Ma perché litigavate?”
“Perché io le ho detto subito che il suo era un sogno impossibile ma non voleva credermi. Le dicevo sempre: “Ma ti rendi conto che è un ragazzino? E poi, non vedi come è bello, come è affascinante? Chissà quante donne avrà giovani e belle come lui! Ma lei non mi dava retta. Mi diceva sempre: tu non capisci, lui mi ama. E io:” ma allora perché non si rivela?” E lei:” perché è timido, non osa”. Insomma era una guerra continua perché io sapevo che non poteva essere vero ma lei non voleva capire e dovevo lottare con lei perché non realizzasse i suoi assurdi progetti”
“Di che tipo?”
“Voleva venire, di notte, a casa sua a offrirsi. Mi capisce? Cose orribili! Ah! Se la mamma fosse stata viva! Lei che ci ha sempre insegnato a mantenerci pure! Mi vergognavo tanto per lei e mi pareva perfino di odiarla, a volte. La guardavo e le dicevo: “mi fai schifo!” Una volta le ho sputato in faccia. Ma più la sgridavo e peggio era. Pareva come se i miei rimproveri nutrissero la sua passione.”
Nel raccontare tutto questo dramma si torceva le mani e uno spasmo nervoso la faceva sussultare mentre, agli angoli della bocca, si formavano disgustose goccioline di saliva.
Il ragionier P. non sapeva più che cosa pensare né che cosa dire. La situazione era talmente assurda e imprevedibile che pareva piuttosto un incubo che una cosa vera. Questa donna che lui conosceva appena, così insignificante, scolorita, uno dei tanti esseri umani che attraversano, per un attimo, il suo orizzonte per poi sparire nel nulla dell’indifferenza, eccola lì, di fronte a lui, a spiattellargli tutte quelle intimità incredibili. E la sorella poi, peggio che peggio, così inesistente ai suoi occhi d’averla addirittura sovrapposta all’altra come se fossero state una sola persona. Eppure, questo nulla lo aveva amato fino al punto di uccidersi!
“E’ pura follia” pensò tra sé “sono due pazze”
Poi, non sapendo che dire, si risolse a domandare:
“E come si è tolta la vita?”
Negli occhi acquosi, di un verde sporco, guizzò un lampo: “L’ho aiutata io”
“Come??”
“Lei diceva sempre: se non mi lasci andare da lui mi ammazzerò. E io la sfidavo: “ammazzati dunque, se ne hai il coraggio.” Ieri poi mi detto, con una faccia orribile, proprio da strega: “ E se ammazzassi io te?”
Temevo lo potesse fare sul serio perché ormai era pazza, così le ho sferrato un pugno sul viso.
Si guardò la mano destra e solo allora lui si accorse che quella mano era ferita, come per un recente taglio.
“E lei è morta, non c’è più, è morta per colpa sua”
Scoppiò in un pianto dirotto ma tra i singhiozzi diceva: “ora mi verranno a prendere e mi rinchiuderanno come l’altra volta”.
Si udì, in lontananza, una sirena d’ambulanz.
“Li sente? Arrivano: è stato il mio dottore a fare la spia. Tra poco saranno qui. Ma lei mi difenda, non mi lasci portare via.”
Gli si avvinghiò al collo, baciandolo.
Lui era terrorizzato.
Andò verso la porta, trascinandosela dietro. Sulla parete sinistra, vicino all’entrata, c’era uno specchio. Lei lo vide. Si staccò da lui e si mise a urlare: “E’ tornata, è tornata la schifosa! Ti ho visto che lo abbracciavi, sgualdrina! Non ti è dunque bastata la lezione! E, prima che lui potesse fermarla, sferrò un terribile pugno contro lo specchio che si infranse in mille schegge.
Quando la porta fu aperta dal ragioniere, pallidissimo, i lettighieri stavano salendo al secondo piano. Lui li fermò, indicando la pazza che perdeva sangue dalla mano e piangeva. Poi, le fece una carezza sui capelli scarmigliati, quasi a chiedere perdono di avere creato tutto quel trambusto con la sua irresistibile bellezza

A Genoveffa Frau piace questo messaggio.

2La gemella innamorata Empty Re: La gemella innamorata Mer Mar 31, 2021 11:07 pm

Genoveffa Frau

Genoveffa Frau
Master of Horse
Master of Horse

Povera pazza, almeno una carezza compassionevole è riuscita ad avere dal bell'uomo di cui si era fatta tanti film mentali! Bravissima Lycia!

3La gemella innamorata Empty Re: La gemella innamorata Gio Apr 01, 2021 2:13 pm

Giancarlo Gravili

Giancarlo Gravili
Admin Master & Commander
Admin Master & Commander

Ma ellula chi fubbe? E lui chi era e chi erano le gemelle? E noi chi siamo? ma voi chi siete e chi sono quelli con la lettiga? E dov'è la sorella di ellula se è ellula stessa e lui è pazzo o sono ellule pazze e poi chi è che legge? E chi scrive? Aiuto telefono all'autombulanza, ma si chiama autombulanza perché viene da sola o la portano? E quanti sono gli infermieri e gli infermieri sono infermieri perché sono infermi e chi li ferma se devono venire? Pronto parlo con topolino? Senta organizzo una festa questa sera vuol venire? C'è anche Minnie e Pluto e Pippo. Ok allora a questa sera!

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4La gemella innamorata Empty Re: La gemella innamorata Gio Apr 01, 2021 2:57 pm

Licia

Licia
Mamma Orsa
Mamma Orsa

Vedo che il racconto non ha fatto centro. Era mia intenzione far notare lo sdoppiamento dovuto al desiderio proibito dalla coscienza. Spesso le schizofrenie hanno questa origine. Altre volte corrispondono alla fuga da un mondo reale che fa male . Anche senza arrivare alla follia, ognuno di noi è costituito da una doppia personalità tenuta insieme dal controllo dell'io

5La gemella innamorata Empty Re: La gemella innamorata Gio Apr 01, 2021 3:13 pm

Giancarlo Gravili

Giancarlo Gravili
Admin Master & Commander
Admin Master & Commander

Sì, hai ragione spesso in noi, a vari livelli di autodeterminazione, avviene quel dialogo che molte volte aiuta a vivere meglio... altre invece, in alcuni individui, scatena quello sdoppiamento di personalità che crea individui distinti da se stessi in grado di superare le barriere interiori e fare ciò che la coscienza razionale vieta in un individuo "normale". Il crearsi altri sé ha un suo perché in quelle menti che non riescono a comprendere il senso razionale dell'esistere in se stessi e comprendere anche quale porte aprire e quali no. certo è che la follia cura la follia senza alcun dubbio.

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