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UNA VACANZA...PERICOLOSA

3 partecipanti

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1UNA VACANZA...PERICOLOSA Empty UNA VACANZA...PERICOLOSA Sab Gen 16, 2021 7:19 pm

Licia

Licia
Mamma Orsa
Mamma Orsa

VIPERE
Quell’ anno la famiglia del ragionier Zennaro aveva deciso di fare le ferie in montagna.
Erano stati soprattutto i figli ad insistere per seguire certi loro amici di recente conoscenza.
Pure facendo sapere a tutti la sua disapprovazione, il ragionier Zennaro si era adeguato, come spesso capita, alla volontà dei figli.
Così erano partiti, più o meno all’ avventura, verso quei monti che lui aveva sempre aborrito.
Bisogna sapere, anche per capire tutta la storia successiva, che quell’ uomo irrazionale, sostanzialmente coraggioso, aveva una fobia che mal conciliava con la vita di campagna: il sacro terrore di ogni essere strisciante.
Così, appena arrivati in paese, si era informato presso il locale che fungeva da bar, da edicola e da osteria, con un’ aria il più possibile incurante come di chi si informa per cultura generale circa gli aspetti faunistici dell’ ambiente, se da quelle parti ci fossero molte serpi.
Alla sua domanda che tutti gli avventori seduti ai tavolini con i bicchieri in mano avevano ben sentito, era seguito un ridacchiare sommesso nascosto dalle barbe e dai baffoni.
Tutti sapevano che quel posto era rinomato per il grande numero di vipere che si incontravano un po’ dovunque e si stavano chiedendo come se la sarebbe cavata il gestore con la risposta.
Questi, ridendo in cuor suo, ma serio serio di fuori, mentre lavava con cura le tazzine di caffè, disse: “Serpi? Qua? Non ce n’è proprio, al massimo qualcuna, ma sono tutte innocue tranne le vipere rosse.”
“Le vipere rosse?” balbettò il ragioniere, così preoccupato da non rilevare nemmeno la vena ironica del discorso “Sono… velenose?”
“Ah ma non c’è problema” fece il gerente “Se la dovessero rincorrere, lei scappi in salita”
Come fu uscito, si propagò nel bar una risata di montanari felici per aver messo alle corde uno di città.
Il ragioniere intanto, tornando a casa con il giornale sotto il braccio, stramalediceva gli amici dei suoi figli, i suoi figli e la sua debolezza che lo aveva fatto cedere.
Mentre i figli e la moglie si accingevano a trascorrere al meglio le loro vacanze, il ragionier Zennaro iniziò il suo martirio. Si guardava sempre intorno come fosse inseguito e non si separava mai da un grosso bastone con la punta di ferro del quale si sarebbe servito per infilzare l’ eventuale terribile vipera rossa.
Oltre i terrori diurni, delle erbe alte che gli accarezzavano gli stinchi, dei cespugli infidi di more e di lamponi, dei sassi roventi di sole, degli scricchiolii sospetti, iniziarono gli incubi notturni. Si svegliava sudato ora per un fruscio, ora per un fischio, ora per un tintinnio di coperchi che gli sembrava giungere dalla cucina.

Una notte tale era il terrore provocato dalla suggestione che gli parve addirittura di vedere alla luce della luna che rischiarava la stanza, una serpe lunghissima strisciare lentamente sulle assi del pavimento.
I suoi, tutti presi dalle piacevoli attività della montagna: chi dai funghi, chi dallo scii estivo ad alta quota, chi dal pattinaggio, chi dalle sottane delle belle villeggianti, non si accorgevano neppure di quanto lui stesse deperendo giorno per giorno.
Finché non si mise a letto al punto che dovettero chiamare il dottore da tanto che era privo di forze e impallidito.
“Dottore, soffro di incubi”
“Che tipo di incubi?” chiese il dottore che si intendeva anche un poco di psichiatria perché in quel paese di capre non c’erano molti specialisti e bisognava arrangiarsi a fare un po’ di tutto.
“Vipere” disse lui in un soffio come uno che confessa, non a un dottore ma a un prete, un suo peccato di cui si vergogna molto.
Il dottore si grattò la pera e tacque non sapendo bene come convenisse abbordare l’ argomento per non aumentare il terrore del malcapitato.
Poi andò giù piatto, come si dice :
”Sarà meglio dare un’ occhiata alla casa”
“Come?” fece lui “ cosa vuol dire?”
“Vuol dire che il paese è invaso dalle vipere e ce ne può essere qualcuna in casa”
Disse proprio così: “qualcuna” non una.
A questo punto impallidì anche la moglie ricordando di aver sentito qualche rumore strano a cui peraltro non aveva dato peso.
“Su, su coraggio” disse il dottore “non faccia così” e si riferiva alla testa del ragioniere stretta tra le mani come di uno che vuole strapparsi i capelli.
“In fondo, “ aggiunse “non è meglio così? Avrebbe preferito sapere di stare diventando pazzo?”
I coniugi Zennaro non seppero mai se in quella maledetta casa ci fosse veramente qualche vipera solitaria o magari un nido nascosto in qualche buco, perché fecero i bagagli appena il medico se ne fu uscito.
Ma, giunti in città, ci fu l’ ultimo shock, a causa del quale il ragioniere avrebbe perfino potuto morire di infarto: il figlio maggiore, un cretinetto sconsiderato di nome Silvio, cavò fuori dalla sua valigia un vaso di vetro in cui galleggiava coperta di formalina una vipera rossa che lui aveva uccisa e che non vedeva l’ ora di mostrare ai suoi amici come un trofeo di guerra.

A Genoveffa Frau piace questo messaggio.

2UNA VACANZA...PERICOLOSA Empty Re: UNA VACANZA...PERICOLOSA Sab Gen 16, 2021 10:57 pm

Genoveffa Frau

Genoveffa Frau
Master of Horse
Master of Horse

Perseguitato dalle vipere non solo negli incubi, povero ragioniere, il figlio non ha preso le paure del padre!

3UNA VACANZA...PERICOLOSA Empty Re: UNA VACANZA...PERICOLOSA Dom Gen 17, 2021 5:16 pm

Giancarlo Gravili

Giancarlo Gravili
Admin Master & Commander
Admin Master & Commander

Ecco cosa succede quando i figli amano la natura e il genitore ama il sicuro rifugio d'una casa cittadina!

A Licia piace questo messaggio.

https://thejarofpoetry.forumattivo.com

4UNA VACANZA...PERICOLOSA Empty Re: UNA VACANZA...PERICOLOSA Dom Gen 17, 2021 5:47 pm

Licia

Licia
Mamma Orsa
Mamma Orsa

NEL RACCONTO QUALCHE BRICIOLO DI AUTOBIOGRAFIA

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