Dina era una ragazza semplice e amante della famiglia, una fuori dal coro.
Nulla nella sua vita era fuori posto, un'esistenza vissuta con le scarpe ben legate ai sogni.
Sul finire del 1960 conobbe l'uomo che gli avrebbe fatto esplodere la vita, si chiamava Domenico ed era il piú belloccio della quinta liceo. Nulla di trascendente ma quel qualcosa di selvaggio nell'aspetto da renderlo diverso da tutti gli altri coetanei. Tra Domenico e Dina la scintilla scoppiò sin da subito dopo il primo incrocio fortuito di sguardi. L'amore nacque con un'esplosione d'emozioni che coinvolse i cuori come pura dinamite.
La decisione di andare a vivere insieme maturò pian piano che la consapevolezza prese il posto dell'irruenza. Passarono alcuni anni di convivenza felice poi Domenico prese a frequentare un gruppo che voleva sovvertire ingiustizie e potere economico.
Dina non s'accorse di particolari cambiamenti nel pensiero di Domenico fino al giorno in cui, all'ora di cena, egli disse: "Dina mi tardo". Uscì di casa e non tornò più.
La polizia lo arrestò, insieme ai suoi amici, mentre cercava di incendiare un supermarket della grande distribuzione.
Si fece 6 anni di detenzione e in carcere gli dettero il soprannome di 'Dina mi Tardo"...
Nulla nella sua vita era fuori posto, un'esistenza vissuta con le scarpe ben legate ai sogni.
Sul finire del 1960 conobbe l'uomo che gli avrebbe fatto esplodere la vita, si chiamava Domenico ed era il piú belloccio della quinta liceo. Nulla di trascendente ma quel qualcosa di selvaggio nell'aspetto da renderlo diverso da tutti gli altri coetanei. Tra Domenico e Dina la scintilla scoppiò sin da subito dopo il primo incrocio fortuito di sguardi. L'amore nacque con un'esplosione d'emozioni che coinvolse i cuori come pura dinamite.
La decisione di andare a vivere insieme maturò pian piano che la consapevolezza prese il posto dell'irruenza. Passarono alcuni anni di convivenza felice poi Domenico prese a frequentare un gruppo che voleva sovvertire ingiustizie e potere economico.
Dina non s'accorse di particolari cambiamenti nel pensiero di Domenico fino al giorno in cui, all'ora di cena, egli disse: "Dina mi tardo". Uscì di casa e non tornò più.
La polizia lo arrestò, insieme ai suoi amici, mentre cercava di incendiare un supermarket della grande distribuzione.
Si fece 6 anni di detenzione e in carcere gli dettero il soprannome di 'Dina mi Tardo"...