La pergamena di Lanc de Bannè a.d. 1215 Tolose
La pergamena di Lanc de Bannè a.d. 1215 Tolose
Canuto volgo il guardo perenne in forma di libri che inquanno si compì il destino mio trovassi
in misteriosa terra et in ignuno monistero indove trovavasi cripta che rivelommi pergamena sicrita ch’io or et sempre costudisco in ben chiusa cassa et lo ricordo di tali vicende pare che me tremula ancor adentro et facemi molli gambe et polsi...
Io son sì grigio polare in librate tonalità freddule.
Anno del dominio non veggo chi portar possa allo loco sito nel monte de’ tini messi a sustenta per lo sopravvivere.
Pergamena iscritta de Lanc de Bannè nell'anno de gratia 1215, mese quinto, giorno ventinovesimo
et me trovata poscia cum magna difficultate, sigillata in cripta mortuis secretae Abatis sepolture.
Hoc iscritione recavit: “Malusque perirunt omia venit in lutum”.
Voltada ch'ebbi scripta lessi lo seguito nello cartiglio susseguente...
«Anforae tres gradini consecutivi ornamentum sunt.
Girando li manici in orizzonte del sole
pria che l'ombra volga dov'esso più non dole,
in quando l'asta segnerà ora 4 nello die
della nocte simil al giorno che appare nello terzo dell'anno.
Ove ragno tela tesse tenebra svelavit.
Dieci son li gradi inscennenno in basso
tenendo allo contrario lo passo.
Movi indove che non segna luce che al buio conduce.
Conta delle pietre sotto rigirando 35 fino allo sguardo dell'agnolo.
Segui poscia in dove guarda et vedrai in mura scritta la parola dopo descritta,
che son sette le mandate nello premere la terza di sette.
Solo allora svelato sarà l'arcano ma bada de non usar senso umano
c'allora saria sforzo vano.
Allora si che indicatio troverai pello scampar all'orda di Lochin
che veglia sul pescato pria tu sia condannato.»
Ora a voi lascio codesta scrittura ch'io non seppi trovar lettura finendo per sigillar meco in serratura.
Ponite molto senno nello svolger il disegno potreste incappare nello pagare grosso pegno.
In questa ereditate tutto è scritto et nulla tace.
Lettura sana e bona compagnia or spero sia per trovare la perduta via.
Poscia parva verba scrivo vobis che parvemi adatte.
«Est morta la sensatione della sete,
perché non avemo più sete.
Est morta la sensatione dello caldo,
perché non avemo più caldo.
Est morta la sensatione dello freddo,
perché non avemo più freddo.
Quanno che non avesi più sensationi
nascono allora le insoddisfationi
perché tutto è relativo a esse.»
Lanc de Bannè a.d. 1215 Tolose
La pergamena di Lanc de Bannè a.d. 1215 Tolose
Canuto volgo il guardo perenne in forma di libri che inquanno si compì il destino mio trovassi
in misteriosa terra et in ignuno monistero indove trovavasi cripta che rivelommi pergamena sicrita ch’io or et sempre costudisco in ben chiusa cassa et lo ricordo di tali vicende pare che me tremula ancor adentro et facemi molli gambe et polsi...
Io son sì grigio polare in librate tonalità freddule.
Anno del dominio non veggo chi portar possa allo loco sito nel monte de’ tini messi a sustenta per lo sopravvivere.
Pergamena iscritta de Lanc de Bannè nell'anno de gratia 1215, mese quinto, giorno ventinovesimo
et me trovata poscia cum magna difficultate, sigillata in cripta mortuis secretae Abatis sepolture.
Hoc iscritione recavit: “Malusque perirunt omia venit in lutum”.
Voltada ch'ebbi scripta lessi lo seguito nello cartiglio susseguente...
«Anforae tres gradini consecutivi ornamentum sunt.
Girando li manici in orizzonte del sole
pria che l'ombra volga dov'esso più non dole,
in quando l'asta segnerà ora 4 nello die
della nocte simil al giorno che appare nello terzo dell'anno.
Ove ragno tela tesse tenebra svelavit.
Dieci son li gradi inscennenno in basso
tenendo allo contrario lo passo.
Movi indove che non segna luce che al buio conduce.
Conta delle pietre sotto rigirando 35 fino allo sguardo dell'agnolo.
Segui poscia in dove guarda et vedrai in mura scritta la parola dopo descritta,
che son sette le mandate nello premere la terza di sette.
Solo allora svelato sarà l'arcano ma bada de non usar senso umano
c'allora saria sforzo vano.
Allora si che indicatio troverai pello scampar all'orda di Lochin
che veglia sul pescato pria tu sia condannato.»
Ora a voi lascio codesta scrittura ch'io non seppi trovar lettura finendo per sigillar meco in serratura.
Ponite molto senno nello svolger il disegno potreste incappare nello pagare grosso pegno.
In questa ereditate tutto è scritto et nulla tace.
Lettura sana e bona compagnia or spero sia per trovare la perduta via.
Poscia parva verba scrivo vobis che parvemi adatte.
«Est morta la sensatione della sete,
perché non avemo più sete.
Est morta la sensatione dello caldo,
perché non avemo più caldo.
Est morta la sensatione dello freddo,
perché non avemo più freddo.
Quanno che non avesi più sensationi
nascono allora le insoddisfationi
perché tutto è relativo a esse.»
Lanc de Bannè a.d. 1215 Tolose
