Aveva sicuramente abusato di qualcosa per essersi rivoltato contro di noi come una iena, non era da lui agire in quel modo, o forse si.
Ripensandoci, i suoi strani comportamenti erano iniziati anni addietro in Magna Grecia.
Si era allontanato dalla cerchia di amici improvvisamente, adducendo scuse banali; a quel tempo non v'era motivo di dubitarne, tipo lavori impellenti da sbrigare nella casa, piccoli problemi di salute, fossili da controllare, colonne a rischio caduta.
Ogni tanto e sempre più di rado si faceva sentire, non creava più meraviglia, avevamo compreso che stava tagliando i ponti con noi e la vecchia cerchia di amici.
Un giorno per caso, si era giunti a scoprire una montagna di bugie, per quale motivo un vero amico doveva nascondere le sue reali intenzioni, cosa nascondeva esattamente?
Venne appunto scoperto casualmente, in un giorno qualunque a seguito di un disguido telefonico.
Nonostante la distanza, essendo in regioni completamente diverse non solo per distanza ma anche per cultura, noi fedeli alle promesse d'amicizia che mai avremmo tradito, neppure sotto tortura.
Lui, diventato capo di una banda con dominio incontrastato in una città di cui non faremo il nome per nostra protezione personale.
L'avidità aveva preso il sopravvento e numerose persone l'avevano seguito in questa folle corsa verso il potere, assecondandolo come cani addestrati; dettava legge ovunque e per chi non obbediva seguendo le sue direttive veniva spedito in un luogo tetro e innominabile dove solo Caronte sarebbe stato a suo agio.
Suscettibile e intoccabile era meglio allontanarsi e lasciarlo al suo destino di luci e riflettori che l'avevano abbagliato tanto da tradire chi aveva riposto la fiducia incondizionata sulla sua persona.
Era riuscito ad avere i suoi fidati seguaci, tanti, con false moine, un demone travestito d'angelo che mai e poi mai avremmo potuto assecondare con i nostri princìpi di rettitudine.
Anche i demoni più potenti cadono nell'ambizione del potere, saremmo stati ad osservare il giorno della resa per compiangerlo senza acredine o invidia, ognuno raccoglie ciò che semina.
Chi tradisce una volta lo farà sempre.
Meglio perderlo che trovarlo, ci dicemmo amareggiati e delusi.
Chi semina vento raccoglie tempesta, diceva un vecchio saggio.
Intanto buona vita a lui e ai suoi adepti, non ci mancherà.
Ripensandoci, i suoi strani comportamenti erano iniziati anni addietro in Magna Grecia.
Si era allontanato dalla cerchia di amici improvvisamente, adducendo scuse banali; a quel tempo non v'era motivo di dubitarne, tipo lavori impellenti da sbrigare nella casa, piccoli problemi di salute, fossili da controllare, colonne a rischio caduta.
Ogni tanto e sempre più di rado si faceva sentire, non creava più meraviglia, avevamo compreso che stava tagliando i ponti con noi e la vecchia cerchia di amici.
Un giorno per caso, si era giunti a scoprire una montagna di bugie, per quale motivo un vero amico doveva nascondere le sue reali intenzioni, cosa nascondeva esattamente?
Venne appunto scoperto casualmente, in un giorno qualunque a seguito di un disguido telefonico.
Nonostante la distanza, essendo in regioni completamente diverse non solo per distanza ma anche per cultura, noi fedeli alle promesse d'amicizia che mai avremmo tradito, neppure sotto tortura.
Lui, diventato capo di una banda con dominio incontrastato in una città di cui non faremo il nome per nostra protezione personale.
L'avidità aveva preso il sopravvento e numerose persone l'avevano seguito in questa folle corsa verso il potere, assecondandolo come cani addestrati; dettava legge ovunque e per chi non obbediva seguendo le sue direttive veniva spedito in un luogo tetro e innominabile dove solo Caronte sarebbe stato a suo agio.
Suscettibile e intoccabile era meglio allontanarsi e lasciarlo al suo destino di luci e riflettori che l'avevano abbagliato tanto da tradire chi aveva riposto la fiducia incondizionata sulla sua persona.
Era riuscito ad avere i suoi fidati seguaci, tanti, con false moine, un demone travestito d'angelo che mai e poi mai avremmo potuto assecondare con i nostri princìpi di rettitudine.
Anche i demoni più potenti cadono nell'ambizione del potere, saremmo stati ad osservare il giorno della resa per compiangerlo senza acredine o invidia, ognuno raccoglie ciò che semina.
Chi tradisce una volta lo farà sempre.
Meglio perderlo che trovarlo, ci dicemmo amareggiati e delusi.
Chi semina vento raccoglie tempesta, diceva un vecchio saggio.
Intanto buona vita a lui e ai suoi adepti, non ci mancherà.
Per ragioni di sicurezza non verranno mai menzionati i nomi dei protagonisti, dategli il nome che volete, divertitevi...