L’appuntamento.
La signorina Settembre, si vestì tutta elegante in vista dell’appuntamento con il vecchio Dicembre del quale era (incredibilmente!) innamorata.
E sì cari lettori, anche i mesi si innamorano, e nelle modalità più disparate, tale quale gli uomini .
Scelse con cura i vestiti più colorati, ispirandosi ai colori della Natura, suggeriti dalle foglie gialle e rosse, dai grappoli d’uva ancora appesi ai vigneti, dal cielo più azzurro che mai.
Era bella , niente da dire. Meno appariscente, d’accordo, di certi altri mesi, tutto fuoco e fiamme, ma dolce, elegante, fascinosa.
Il vecchio Dicembre, da parte sua, all’idea di incontrarla, si sentiva sciogliere il triste cuore ghiacciato, rischiando un’alluvione fuori stagione.
Avrebbe voluto offrire alla sua amata un giardino pieno di rose e di profumi estivi. Ma in quel giardino tutto ispirava desolazione: alberi privi di foglie con nere braccia alzate che sembravano implorare al cielo un po’ di calore, uccellini rannicchiati nei loro nidi senza la voglia di cantare, vento che narrava storie tristi, con voce lugubre.
C’era solo un piccolo rosaio , con ancora appesa qualche foglia striminzita.
Si affacciò alla finestra e vide che stava nevicando. Dal cielo scendevano tanti fiocchi leggeri come piume. Non si era mai accorto prima di quanto fossero belli.
“Ecco”, pensò,” li guarderemo scendere insieme, tenendoci per mano e loro danzeranno per noi la danza dell’amore”.
Scesero due lacrime, simili a due perle, sulle vecchie guance.
Poi entrò lei, più bella che mai. Aveva una rosa in mano, rossa e profumata come il loro amore.
La signorina Settembre, si vestì tutta elegante in vista dell’appuntamento con il vecchio Dicembre del quale era (incredibilmente!) innamorata.
E sì cari lettori, anche i mesi si innamorano, e nelle modalità più disparate, tale quale gli uomini .
Scelse con cura i vestiti più colorati, ispirandosi ai colori della Natura, suggeriti dalle foglie gialle e rosse, dai grappoli d’uva ancora appesi ai vigneti, dal cielo più azzurro che mai.
Era bella , niente da dire. Meno appariscente, d’accordo, di certi altri mesi, tutto fuoco e fiamme, ma dolce, elegante, fascinosa.
Il vecchio Dicembre, da parte sua, all’idea di incontrarla, si sentiva sciogliere il triste cuore ghiacciato, rischiando un’alluvione fuori stagione.
Avrebbe voluto offrire alla sua amata un giardino pieno di rose e di profumi estivi. Ma in quel giardino tutto ispirava desolazione: alberi privi di foglie con nere braccia alzate che sembravano implorare al cielo un po’ di calore, uccellini rannicchiati nei loro nidi senza la voglia di cantare, vento che narrava storie tristi, con voce lugubre.
C’era solo un piccolo rosaio , con ancora appesa qualche foglia striminzita.
Si affacciò alla finestra e vide che stava nevicando. Dal cielo scendevano tanti fiocchi leggeri come piume. Non si era mai accorto prima di quanto fossero belli.
“Ecco”, pensò,” li guarderemo scendere insieme, tenendoci per mano e loro danzeranno per noi la danza dell’amore”.
Scesero due lacrime, simili a due perle, sulle vecchie guance.
Poi entrò lei, più bella che mai. Aveva una rosa in mano, rossa e profumata come il loro amore.