Un altare di tufo
Guardava il labirinto
Velia cercava l'uscita
Un cero acceso segnava l'ingresso
Conoscevo il suo sangue
E la sua essenza
Il vento da Shiraz
Sollevava rosse polveri
E respiri di ginestre selvatiche
Erano mescolati
Nel giardino dei cedri
Morì senza morte
Velia nel cerchio di pietra
Inscritto nelle terre
E piansero le cetre d'Oriente
E si chiuse il regno
Nel sepolcro dei secoli
Amavo Velia
Nella seconda dinastia
Dell'era delle anfore nere
Nel tempo dei monili plumbei
Nel sogno dei perché irrisolti
Amavo esistendo
Fino alla fine dei miei respiri
E sospiri furono sopiti
Dal veleno delle viscere dei vulcani
E ogni cosa che adornava
Si sciolse nel pianto
D'un istante
Potevo vivere nella morte
E immaginare i tempi
E di loro scandire lo scorrere
E virtù furono
I segreti chiusi nella mia scrittura
Non cercare
Tu viandante
Gli arcani moti delle anime
Non troveresti il senso dei sensi
Lascia dormire
Gli occhi di Velia
Non disturbare il suo sonno
Ti prego
Ancora e ancora
Ti prego
Non farlo.
Guardava il labirinto
Velia cercava l'uscita
Un cero acceso segnava l'ingresso
Conoscevo il suo sangue
E la sua essenza
Il vento da Shiraz
Sollevava rosse polveri
E respiri di ginestre selvatiche
Erano mescolati
Nel giardino dei cedri
Morì senza morte
Velia nel cerchio di pietra
Inscritto nelle terre
E piansero le cetre d'Oriente
E si chiuse il regno
Nel sepolcro dei secoli
Amavo Velia
Nella seconda dinastia
Dell'era delle anfore nere
Nel tempo dei monili plumbei
Nel sogno dei perché irrisolti
Amavo esistendo
Fino alla fine dei miei respiri
E sospiri furono sopiti
Dal veleno delle viscere dei vulcani
E ogni cosa che adornava
Si sciolse nel pianto
D'un istante
Potevo vivere nella morte
E immaginare i tempi
E di loro scandire lo scorrere
E virtù furono
I segreti chiusi nella mia scrittura
Non cercare
Tu viandante
Gli arcani moti delle anime
Non troveresti il senso dei sensi
Lascia dormire
Gli occhi di Velia
Non disturbare il suo sonno
Ti prego
Ancora e ancora
Ti prego
Non farlo.