Giochi pericolosi.
Quando la donna tornò a casa vide che c’era tanto di quel sangue che avrebbe potuto saziare una colonia di vampiri. Gli involontari donatori erano il suo gatto e i due cani marito e moglie. Giacevano in terra con le ossa fracassate e vaste ferite su tutto il corpo che ancora spruzzavano un liquido ormai nerastro.
La povera donna si mise le mani negli ormai scarsi capelli. Implorò il suo Dio di avere pietà di lei e di accogliere in Cielo le anime dei suoi amati amici animali. Subito dopo cominciò a pensare che cosa fosse successo. Chi avrebbe potuto introdursi in una casa chiusa a chiave a doppia mandata e a quale scopo uccidere tre inoffensive creature che non gli avrebbero certo impedito di raggiungere il denaro e i gioielli racchiusi in un forziere che peraltro risultò intatto? CHI? Chi? Chi? Maledizione Chi?.
Scartata l’ipotesi ladro, rimanevano personaggi ancora più inquietanti : maniaci assassini che odiavano gli animali, perdigiorno annoiati alla ricerca di emozioni sanguinolente , partecipanti a qualche macabro gioco, oppure…
Terrificante oppure.
Significava presenze demoniache. Evocate probabilmente dalla vicina del terzo piano che, a quanto tutti sapevano, amava giocherellare insieme ad un paio di amiche con un tavolino a tre gambe. Secondo la vicina, si trattava di un gioco innocente, tanto per fare qualcosa. Chiamare dall’aldi là qualche parente defunto, chiedergli qualche cosetta circa gli esami di una figlia o il fidanzatino di un’altra. Niente di più. Si presentavano anime buone, bene educate, che davano consigli e facevano previsioni non sempre azzeccate.
Tuttavia, a questo punto, il sospetto era lecito e c’era solo da chiedersi che sarebbe stata la prossima vittima.
Corse in chiesa dal suo Parroco per chiedergli cosa avrebbe potuto fare. Sapeva che esistevano gli esorcisti. Il Parroco si dimostrò perplesso e prese tempo prima di sbilanciarsi in una risposta. Era un prete giovane e moderno poco incline a certe superstizioni. Tuttavia il caso, illustrato dalla donna con dovizia di particolari, era quanto meno insolito e anche preoccupante. Chiunque fosse l’autore del gatticidio e del canicidio sarebbe potuto tornare a fare del male alla donna. Decise di andare sul posto a controllare di persona.
Grande fu la sua sorpresa, appena la donna lo ebbe introdotto nella casa: due cani ed un gatto gli corsero incontro festeggiandolo. La donna era ammutolita per la meraviglia e per la vergogna. Pensò di essere impazzita e non sapeva come scusarsi con il prete. Gli offrì un drink mentre gli chiedeva di pregare per lei affinché il signore la guarisse. Lui, per prudenza, benedì la casa dopo averle consigliato di consultare un medico oppure uno psicologo e di bere molta camomilla prima di dormire, per non fare brutti sogni.
Appena fu uscito, la donna si rivolse ai suoi animali per accarezzarli ma questi le si rivoltarono contro, graffiandola e mordendola fino a ridurla ad uno straccio sanguinolento.
Quella stessa sera al terzo piano non si presentarono i soliti spiriti gentili ma si udì una voce terrificante che disse: quella troia del quarto piano ha avuto la sua lezione, così impara a fare la spia al prete!
Quando la donna tornò a casa vide che c’era tanto di quel sangue che avrebbe potuto saziare una colonia di vampiri. Gli involontari donatori erano il suo gatto e i due cani marito e moglie. Giacevano in terra con le ossa fracassate e vaste ferite su tutto il corpo che ancora spruzzavano un liquido ormai nerastro.
La povera donna si mise le mani negli ormai scarsi capelli. Implorò il suo Dio di avere pietà di lei e di accogliere in Cielo le anime dei suoi amati amici animali. Subito dopo cominciò a pensare che cosa fosse successo. Chi avrebbe potuto introdursi in una casa chiusa a chiave a doppia mandata e a quale scopo uccidere tre inoffensive creature che non gli avrebbero certo impedito di raggiungere il denaro e i gioielli racchiusi in un forziere che peraltro risultò intatto? CHI? Chi? Chi? Maledizione Chi?.
Scartata l’ipotesi ladro, rimanevano personaggi ancora più inquietanti : maniaci assassini che odiavano gli animali, perdigiorno annoiati alla ricerca di emozioni sanguinolente , partecipanti a qualche macabro gioco, oppure…
Terrificante oppure.
Significava presenze demoniache. Evocate probabilmente dalla vicina del terzo piano che, a quanto tutti sapevano, amava giocherellare insieme ad un paio di amiche con un tavolino a tre gambe. Secondo la vicina, si trattava di un gioco innocente, tanto per fare qualcosa. Chiamare dall’aldi là qualche parente defunto, chiedergli qualche cosetta circa gli esami di una figlia o il fidanzatino di un’altra. Niente di più. Si presentavano anime buone, bene educate, che davano consigli e facevano previsioni non sempre azzeccate.
Tuttavia, a questo punto, il sospetto era lecito e c’era solo da chiedersi che sarebbe stata la prossima vittima.
Corse in chiesa dal suo Parroco per chiedergli cosa avrebbe potuto fare. Sapeva che esistevano gli esorcisti. Il Parroco si dimostrò perplesso e prese tempo prima di sbilanciarsi in una risposta. Era un prete giovane e moderno poco incline a certe superstizioni. Tuttavia il caso, illustrato dalla donna con dovizia di particolari, era quanto meno insolito e anche preoccupante. Chiunque fosse l’autore del gatticidio e del canicidio sarebbe potuto tornare a fare del male alla donna. Decise di andare sul posto a controllare di persona.
Grande fu la sua sorpresa, appena la donna lo ebbe introdotto nella casa: due cani ed un gatto gli corsero incontro festeggiandolo. La donna era ammutolita per la meraviglia e per la vergogna. Pensò di essere impazzita e non sapeva come scusarsi con il prete. Gli offrì un drink mentre gli chiedeva di pregare per lei affinché il signore la guarisse. Lui, per prudenza, benedì la casa dopo averle consigliato di consultare un medico oppure uno psicologo e di bere molta camomilla prima di dormire, per non fare brutti sogni.
Appena fu uscito, la donna si rivolse ai suoi animali per accarezzarli ma questi le si rivoltarono contro, graffiandola e mordendola fino a ridurla ad uno straccio sanguinolento.
Quella stessa sera al terzo piano non si presentarono i soliti spiriti gentili ma si udì una voce terrificante che disse: quella troia del quarto piano ha avuto la sua lezione, così impara a fare la spia al prete!
