Se fosse bastato un pensiero
adagiato nella mente
l’esiliato ieri
sarebbe presto rimpatriato
nei sogni.
Sogni o sconfinati pensieri
funamboli di fantasia
camminarono nei fili dei perché.
Nell’affannoso
delirar dei sensi
sentimenti divennero padroni
d’amorose schiavitù.
Sensi e libertà
vibrarono in egual musica
come corde di liuto
vicine, eppur separate
nell’incolmabile distanza,
intrappolati
dall’ambiguità del mondo.
Pensò di poter amare,
d’essere amato e così
quel pensiero girovagò
nel muto desiderio
scontrandosi
con dubbiosi momenti.
Cercò risposte
nelle fredde ore
che precedono la notte
nel desiderio di giacere
nell’oblio della sapienza
e scoprire
l’occulta spiegazione delle cose.