Le ombre della notte sfortunata
che il sole minaccia ed ancora non è alba,
scappano nei fumi dell’Eden e del rhum di Giamaica.
Rimandano la sorte e vestono il cuore.
Il nuovo Adamo vuole il buio
che come neve copra i polsi e l’aria guasta
e mette a fuoco il nodo di cravatta e gli occhi.
Si tuffa in un caffè e scansa i chiari specchi.
Il giorno nuovo spinge tutto e tutti,
e tutti a dare cuore e testa al nuovo giorno.
La vita, l’amore e la morte, quelle giuste,
ripetono il rito dell’antica usanza.
Lunga è la strada da percorrere.
Il pane della felicità, sempre lontano,
lungo la strada io l’annuso, l’assaggio
e quando mai l’inghiottirò?
Mi resta sulla punta della lingua
come zucchero leccato in una latta.
Può bastare, intanto.
Attendo da millenni, assieme agli altri.
*
Anno di stesura 2001
Tratta da “Appena finirà di piovere” (Global Press Italia - 06/2010)