Il Fantasma.
Lo scrittore, sbadigliando, raggiunse il letto. Era stanco perché aveva scritto uno dei suoi interminabili racconti che agghiacciavano il lettore. Si trattava spesso di vampiri e streghe malandrine. Lui si divertiva come un matto a spaventare e si domandava come si potesse essere così citrulli come i suoi lettori!
Quella sera però il sonno non voleva arrivare. Continuava a pensare a quel suo ultimo personaggio infernale. Lo aveva chiamato “Coscienza sporca”: Era uno che torturava, durante il sonno, ogni persona che si sentiva in colpa per qualche malefatta della giornata. Praticamente tutti, come i confessori ben sanno. Non gli era riuscito così spaventoso come gli altri personaggi. Aveva il classico, scontato, lenzuolo bianco , una voce profonda che sembrava un’eco in una caverna.
EH? Cosa? Ma dai! non è che stai pensando…
“Marcooo”
Si sedette sul letto per essere sicuro di non stare dormendo. La stanza era buia e silenziosa. Si sentiva soltanto il ticchettio dell’orologio che segnava mezzanotte. Giusto l’ora dei fantasmi.
Cercò di scherzare con se stesso.
” Vuoi vedere che è arrivato Coscienza sporca?”
Ma non gli veniva da ridere. Neanche un po’.
Avrebbe voluto avere la moglie nel suo letto, come tutte le altre sere, ma la brava donna era andata ad assistere la madre influenzata e il letto era penosamente vuoto.
“Marco, se credi in Dio dì le tue ultime preghiere”
Le avrebbe dette volentieri ma non se ne ricordava neppure una.
Cercò di tergiversare, di contrattare come faceva con il suo editore.
“ Coscienza sporca, ti ho riconosciuto non sei un cattivo fantasma, sei… quasi simpatico...Forse ti manda Dio. Magari hai ragione. Anch’io ho le mie colpe , lo riconosco, torturami un po’ come fai con gli altri, ma non farmi morire, ho ancora dei debiti da saldare e devo chiedere perdono a mia moglie per una storia con una certa ragazzina… Lasciami almeno il tempo di pentirmi e di riparare… Io, se vuoi , in cambio, nel prossimo episodio, ti farò fare una figura bellissima con i nostri fans. Ti toglierò il lenzuolo e farò vedere a tutti che fusto sei, o meglio eri, o forse sarai”
Cominciava a confondersi perché era terrorizzato. Non era pratico di fantasmi veri neanche di quelli cui a aveva dato vita lui stesso. Poteva basarsi solamente sulla conoscenza degli uomini e delle loro debolezze.
“Coscienza sporca “ lo ascoltava con un certo interesse. La tentazione di fare bella figura con i fans lo allettava. Però ormai la decisione era presa e non si poteva passare per un volta gabbana, per cui… sollevò il lenzuolo e lo strinse al collo del povero Marco.
Nota dell’autore: ciascuno metta la fine che preferisce. Incubo, sogno, realtà?
Lo scrittore, sbadigliando, raggiunse il letto. Era stanco perché aveva scritto uno dei suoi interminabili racconti che agghiacciavano il lettore. Si trattava spesso di vampiri e streghe malandrine. Lui si divertiva come un matto a spaventare e si domandava come si potesse essere così citrulli come i suoi lettori!
Quella sera però il sonno non voleva arrivare. Continuava a pensare a quel suo ultimo personaggio infernale. Lo aveva chiamato “Coscienza sporca”: Era uno che torturava, durante il sonno, ogni persona che si sentiva in colpa per qualche malefatta della giornata. Praticamente tutti, come i confessori ben sanno. Non gli era riuscito così spaventoso come gli altri personaggi. Aveva il classico, scontato, lenzuolo bianco , una voce profonda che sembrava un’eco in una caverna.
EH? Cosa? Ma dai! non è che stai pensando…
“Marcooo”
Si sedette sul letto per essere sicuro di non stare dormendo. La stanza era buia e silenziosa. Si sentiva soltanto il ticchettio dell’orologio che segnava mezzanotte. Giusto l’ora dei fantasmi.
Cercò di scherzare con se stesso.
” Vuoi vedere che è arrivato Coscienza sporca?”
Ma non gli veniva da ridere. Neanche un po’.
Avrebbe voluto avere la moglie nel suo letto, come tutte le altre sere, ma la brava donna era andata ad assistere la madre influenzata e il letto era penosamente vuoto.
“Marco, se credi in Dio dì le tue ultime preghiere”
Le avrebbe dette volentieri ma non se ne ricordava neppure una.
Cercò di tergiversare, di contrattare come faceva con il suo editore.
“ Coscienza sporca, ti ho riconosciuto non sei un cattivo fantasma, sei… quasi simpatico...Forse ti manda Dio. Magari hai ragione. Anch’io ho le mie colpe , lo riconosco, torturami un po’ come fai con gli altri, ma non farmi morire, ho ancora dei debiti da saldare e devo chiedere perdono a mia moglie per una storia con una certa ragazzina… Lasciami almeno il tempo di pentirmi e di riparare… Io, se vuoi , in cambio, nel prossimo episodio, ti farò fare una figura bellissima con i nostri fans. Ti toglierò il lenzuolo e farò vedere a tutti che fusto sei, o meglio eri, o forse sarai”
Cominciava a confondersi perché era terrorizzato. Non era pratico di fantasmi veri neanche di quelli cui a aveva dato vita lui stesso. Poteva basarsi solamente sulla conoscenza degli uomini e delle loro debolezze.
“Coscienza sporca “ lo ascoltava con un certo interesse. La tentazione di fare bella figura con i fans lo allettava. Però ormai la decisione era presa e non si poteva passare per un volta gabbana, per cui… sollevò il lenzuolo e lo strinse al collo del povero Marco.
Nota dell’autore: ciascuno metta la fine che preferisce. Incubo, sogno, realtà?