Pupazzi e templi d'amore
Prendevo un tempo perso
e sognavo pupazzi e templi d'amore.
Correvo e lasciavo scie di sogni
dietro ruote infangate.
Le ore del tempo erano fragili
nei miei momenti del tempo perso.
Vivo ancora nei mille percorsi
del Sole di marzo,
vivo nelle scritte pietre dei nomi,
nelle sonorità dei moli,
nelle eternità delle smosse mani.
Conto le rughe del volto
e siedo sui gradini del mio monumento,
siedo nel tempo d'un secondo empio
vittima di passato scempio.
E sognavo di pupazzi e fili
nella valle dei templi
fra mari e sentieri di terra,
nelle scritte d'un istante di guerra.
Morivo nelle zolle aride,
nelle fila di glicini appesi
al sospiro dell'Oriente.
Morivo nei profumi delle parole scritte,
mentre un carretto trasportava le grida del mattino.
Morivo lentamente nella valle delle sentenze
lasciando sgretolare ogni lembo di pelle
dalla tua voce lontana,
dalla tua mano sanguinante.
Ora sono polvere bagnata dalle piogge inesistenti
nel mio tempo perso,
ora sono canto d'amore,
nel rivolo d'un sorriso inesorabilmente disperso.
Prendevo un tempo perso
e sognavo pupazzi e templi d'amore.
Correvo e lasciavo scie di sogni
dietro ruote infangate.
Le ore del tempo erano fragili
nei miei momenti del tempo perso.
Vivo ancora nei mille percorsi
del Sole di marzo,
vivo nelle scritte pietre dei nomi,
nelle sonorità dei moli,
nelle eternità delle smosse mani.
Conto le rughe del volto
e siedo sui gradini del mio monumento,
siedo nel tempo d'un secondo empio
vittima di passato scempio.
E sognavo di pupazzi e fili
nella valle dei templi
fra mari e sentieri di terra,
nelle scritte d'un istante di guerra.
Morivo nelle zolle aride,
nelle fila di glicini appesi
al sospiro dell'Oriente.
Morivo nei profumi delle parole scritte,
mentre un carretto trasportava le grida del mattino.
Morivo lentamente nella valle delle sentenze
lasciando sgretolare ogni lembo di pelle
dalla tua voce lontana,
dalla tua mano sanguinante.
Ora sono polvere bagnata dalle piogge inesistenti
nel mio tempo perso,
ora sono canto d'amore,
nel rivolo d'un sorriso inesorabilmente disperso.