Dialogo sulla forma del nulla di Genoveffa Frau e Giancarlo Gravili

Dialogo sulla forma del nulla

Senza espressione,
sguardo assente
perso nel vuoto del suo vuoto.

Nasconde ogni sentimento
dietro la sua bianca maschera.
Talvolta tenta un approccio pietoso
ma la sua espressione non muta
rimane amorfa, insignificante.

Dovrà fare lo sgambetto per farsi notare.

Povera maschera falsa…
Provo pietà per te.

Se pure cercassi di togliere te stessa
da te stessa
non cambierebbe niente.
L’espressione ormai ti appartiene.
Ti resterà incollata
per il resto della tua fatua esistenza.

«Sai, a volte provo anch’io disprezzo
per me stessa,
ma sono maschera e non posso cambiarmi
devo essere ciò che sono,
null’altro che un candore privo di forma
su cui indossare falsità a piacimento.
Una su l’altra
vanno e vengono le mie maschere
come il giorno e la notte
come le stagioni
come le inutili conversioni
Sono nulla
un vuoto da riempire con una forma
senza forma
e se di me cerchi sostanza
non la troverai mai.
Non indugiare sulle mie forme
Se puoi, scansami
Se mi riconosci non dialogare con me
Potrei mostrarti a ogni parola un volto diverso
e sempre vero nella sua fasulla essenza.
Sono bene
Sono male
Sono gioia
sono dolore
Sono qualsiasi cosa tu voglia vedere
negli altri…
Io te la offro e poi…»

Copyright 01/03/2021 Frau Gravili

Mi pare di capire che la maschera consista in ciò che noi vogliamo vedere negli altri e appiccichiamo sul loro volto che resta nascosto. Si potrebbe quindi dedurre che gli altri non esistono per noi nella loro sostanza ma solo nella forma che si danno o che diamo loro. Potrei osare aggiungere che la vera sostanza, e cioè l'anima, resta irraggiungibile, nascosta dai vari passeggeri sentimenti che cambiano l'espressione di volta in volta.
Non facile concetto ma molto interessante ( spero di avere capito bene).

Molti indossano maschere per ogni occasione!

La maschera può essere la difesa di una persona fragile, insicura, timorosa.

Oppure nasconde la perfidia e l'inganno dietro un sorriso vuoto!