L’amante delle vecchiette.
E’ a tutti noto che agli uomini piacciono le donne. Soprattutto quelle giovani e belle. Ma come sempre ci sono delle eccezioni.
Ne conosco uno che ,pur non sordo e cieco al fascino femminile, si sente il destinatario di una missione: donare alle vecchiette l’illusione di essere ancora degne di amore. Ma non di quell’Amore generico fatto di gentilezze, di comprensione, tipo cedere il posto sull’autobus, ma di quell’amore appassionato cui loro, le vecchiette, hanno dovuto rinunciare da tanto tempo.
E , allora, cosa si è messo a fare questo nobile cavaliere? E’ andato a cercarle tra le panchine di quei giardinetti, sedi di tanti amori giovanili. E ne ha trovate un paio dall’aria triste, un poco smarrita e anche infreddolita di un freddo interiore di quelli che non passano neppure con quattro maglioni. E si è messo a corteggiarle , prima una e poi l’altra, sedendosi accanto , con un’aria leggermente maliziosa e complice come se ci fosse, nei pressi, un marito geloso.
La prima vecchietta lo guardò sospettosa, quasi impaurita pensando ad un possibile ladro e si allontanò verso la fine della panchina , facendogli intendere come se “non fosse cosa”.
La seconda vecchietta invece lo guardò fisso negli occhi pensando ad un miracolo meraviglioso. Lui allora le prese una mano riscaldandogliela e portandosela poi alla bocca per un bacio non del tutto casto. Restarono a lungo vicini senza parlare. Lei ricordava i baci del suo primo amore e le lacrime scorrevano sul povero viso devastato. Lui pensava alla sua mamma morta da poco che lo aveva tanto amato…
E’ a tutti noto che agli uomini piacciono le donne. Soprattutto quelle giovani e belle. Ma come sempre ci sono delle eccezioni.
Ne conosco uno che ,pur non sordo e cieco al fascino femminile, si sente il destinatario di una missione: donare alle vecchiette l’illusione di essere ancora degne di amore. Ma non di quell’Amore generico fatto di gentilezze, di comprensione, tipo cedere il posto sull’autobus, ma di quell’amore appassionato cui loro, le vecchiette, hanno dovuto rinunciare da tanto tempo.
E , allora, cosa si è messo a fare questo nobile cavaliere? E’ andato a cercarle tra le panchine di quei giardinetti, sedi di tanti amori giovanili. E ne ha trovate un paio dall’aria triste, un poco smarrita e anche infreddolita di un freddo interiore di quelli che non passano neppure con quattro maglioni. E si è messo a corteggiarle , prima una e poi l’altra, sedendosi accanto , con un’aria leggermente maliziosa e complice come se ci fosse, nei pressi, un marito geloso.
La prima vecchietta lo guardò sospettosa, quasi impaurita pensando ad un possibile ladro e si allontanò verso la fine della panchina , facendogli intendere come se “non fosse cosa”.
La seconda vecchietta invece lo guardò fisso negli occhi pensando ad un miracolo meraviglioso. Lui allora le prese una mano riscaldandogliela e portandosela poi alla bocca per un bacio non del tutto casto. Restarono a lungo vicini senza parlare. Lei ricordava i baci del suo primo amore e le lacrime scorrevano sul povero viso devastato. Lui pensava alla sua mamma morta da poco che lo aveva tanto amato…