Pagine di diario
Ieri sono stata al funerale di una coetanea. So che è difficile crederlo, ma io l’ho invidiata. Intanto si è tolta il pensiero. Come quando si è dato un esame. E’ tale il sollievo che, qualunque sia l’esito , ci si sente meglio di prima. Perché l’ansia è una brutta bestia e non ci si sente mai preparati abbastanza. Si ha un bel dire, soprattutto da giovani, che la morte fa parte della vita, che è l’unica cosa giusta perché riguarda tutti, che , in fondo, se la vita dura troppo si finisce per annoiarsi e che magari di là è più bello che di qua e che, comunque, almeno , sono finite le sofferenze . Però quando il momento si avvicina, il pensiero è sempre lì. E’ come se la nostra natura di viventi non riuscisse a credere possibile quell’attimo di passaggio dalla vita alla non vita, come precipitare in un luogo sconosciuto che potrebbe essere il Tutto o il Nulla.
Ma non l’ho invidiata solo per questo. Le ho invidiata la “festa” Questa strana festa che è il funerale . E’ vero che molti piangono ed altri trattengono a stento le lacrime, ma è anche vero che tutti si abbracciano come se si volessero un grande bene. E, soprattutto, il festeggiato diventa , all’improvviso, una persona meravigliosa della quale molti, a cominciare dal Parroco, dicono cose bellissime. delle quali , forse, nessuno si era accorto prima.
Ieri sono stata al funerale di una coetanea. So che è difficile crederlo, ma io l’ho invidiata. Intanto si è tolta il pensiero. Come quando si è dato un esame. E’ tale il sollievo che, qualunque sia l’esito , ci si sente meglio di prima. Perché l’ansia è una brutta bestia e non ci si sente mai preparati abbastanza. Si ha un bel dire, soprattutto da giovani, che la morte fa parte della vita, che è l’unica cosa giusta perché riguarda tutti, che , in fondo, se la vita dura troppo si finisce per annoiarsi e che magari di là è più bello che di qua e che, comunque, almeno , sono finite le sofferenze . Però quando il momento si avvicina, il pensiero è sempre lì. E’ come se la nostra natura di viventi non riuscisse a credere possibile quell’attimo di passaggio dalla vita alla non vita, come precipitare in un luogo sconosciuto che potrebbe essere il Tutto o il Nulla.
Ma non l’ho invidiata solo per questo. Le ho invidiata la “festa” Questa strana festa che è il funerale . E’ vero che molti piangono ed altri trattengono a stento le lacrime, ma è anche vero che tutti si abbracciano come se si volessero un grande bene. E, soprattutto, il festeggiato diventa , all’improvviso, una persona meravigliosa della quale molti, a cominciare dal Parroco, dicono cose bellissime. delle quali , forse, nessuno si era accorto prima.