La casa dell’eutanasia
Mi piacerebbe proporre un’idea, per me favolosa: la casa dell’Eutanasia. Dovrebbe essere un luogo bellissimo e confortevole, una specie di albergo per anziani ricchi, con camere a uno o più letti… Lo scopo sarebbe quello di offrire, a chi compie questa non facile scelta, qualche breve tempo di vita gradevole insieme a qualche compagno di viaggio verso l’aldi là. Già è bella l’idea di compiere lo strano e conturbante viaggio in compagnia, magari mano nella mano, magari scegliendo la persona più adatta con cui partire. Altro che aspettare ogni giorno una morte che ritarda, da soli, in una casa vuota, piena di rimpianti, di nostalgie, di ricordi, di rimorsi!
Riordinata la casa , scritto il testamento ( da parte di chi ha qualcosa da lasciare) strappate le lettere o i diari, vergato un saluto d’addio ai parenti ed amici e scelto un piccolo regalo per ognuno, ci si presenta alla porta, muniti di carta d’identità ( non sono ammessi coloro che non hanno compiuto gli ottanta) e di quanto denaro è possibile disporre per aiutare i fini della Casa. Li si viene accolti da adorabili hostess, simili agli angeli, e presentati ai compagni di viaggio. Piacere… Piacere… Anche tu? Da quanto tempo hai deciso? E’ bello qui, si sta bene… e poi.. sai .. non si soffre per niente… è un attimo, ti fanno scegliere la tua bibita preferita con un rilassante e poi l’iniezione, mentre ti mettono una musica che scegli tu oppure, se te le sei portati, ti leggono i pensierini dei tuoi nipoti o dei figli quando erano piccoli oppure le lettere d’amore o le poesie che più ami. Insomma è bello, non fa tanta paura, si parte tutti insieme e ogni giorno c’è una spedizione. Chi vuole prega o si tiene il rosario intrecciato alle dita. Se vuoi puoi tenerti delle foto tra le mani oppure il cellulare per l ‘ultimo saluto a qualcuno che ti è caro, se hai la fortuna di avercelo.
“ Ma non c’è qualcuno che si pente e se ne va?”
“ Beh , chi arriva qui è convinto, ci ha pensato a lungo, non sono decisioni da poco, è difficile che cambi idea. D’altra parte se non esiste più nessun motivo per vivere…..i famigliari si ,quando ci sono, ma tanto prima o poi deve capitare e così anche loro si tolgono il pensiero e poi sai, detto tra di noi, dopo una certa età siamo anche un bel peso.”
“Parla per te, io sono autosufficiente…”
“Ma non è solo questione di quello,… è tutto l’insieme, ricordiamo ai giovani che la vecchiaia è brutta ed è l’anticamera della Morte che loro vogliono dimenticare. E poi, diciamo la verità, siamo noiosi, ridicoli, lamentosi. Non riescono più ad amarci come ci amavano… d’altra parte se sei qui è perché queste cose le sai…. Beh vatti a dare una rinfrescata e vieni a cena, siamo amici no?”
Questa proposta è conveniente anche per lo Stato perché risparmia le spese delle cure e dei ricoveri ospedalieri e lì, nella Casa i ricoveri sono di pochi giorni ed è gente che mangia poco. Possibile che qualcuno non ci abbia ancora pensato?
Mi piacerebbe proporre un’idea, per me favolosa: la casa dell’Eutanasia. Dovrebbe essere un luogo bellissimo e confortevole, una specie di albergo per anziani ricchi, con camere a uno o più letti… Lo scopo sarebbe quello di offrire, a chi compie questa non facile scelta, qualche breve tempo di vita gradevole insieme a qualche compagno di viaggio verso l’aldi là. Già è bella l’idea di compiere lo strano e conturbante viaggio in compagnia, magari mano nella mano, magari scegliendo la persona più adatta con cui partire. Altro che aspettare ogni giorno una morte che ritarda, da soli, in una casa vuota, piena di rimpianti, di nostalgie, di ricordi, di rimorsi!
Riordinata la casa , scritto il testamento ( da parte di chi ha qualcosa da lasciare) strappate le lettere o i diari, vergato un saluto d’addio ai parenti ed amici e scelto un piccolo regalo per ognuno, ci si presenta alla porta, muniti di carta d’identità ( non sono ammessi coloro che non hanno compiuto gli ottanta) e di quanto denaro è possibile disporre per aiutare i fini della Casa. Li si viene accolti da adorabili hostess, simili agli angeli, e presentati ai compagni di viaggio. Piacere… Piacere… Anche tu? Da quanto tempo hai deciso? E’ bello qui, si sta bene… e poi.. sai .. non si soffre per niente… è un attimo, ti fanno scegliere la tua bibita preferita con un rilassante e poi l’iniezione, mentre ti mettono una musica che scegli tu oppure, se te le sei portati, ti leggono i pensierini dei tuoi nipoti o dei figli quando erano piccoli oppure le lettere d’amore o le poesie che più ami. Insomma è bello, non fa tanta paura, si parte tutti insieme e ogni giorno c’è una spedizione. Chi vuole prega o si tiene il rosario intrecciato alle dita. Se vuoi puoi tenerti delle foto tra le mani oppure il cellulare per l ‘ultimo saluto a qualcuno che ti è caro, se hai la fortuna di avercelo.
“ Ma non c’è qualcuno che si pente e se ne va?”
“ Beh , chi arriva qui è convinto, ci ha pensato a lungo, non sono decisioni da poco, è difficile che cambi idea. D’altra parte se non esiste più nessun motivo per vivere…..i famigliari si ,quando ci sono, ma tanto prima o poi deve capitare e così anche loro si tolgono il pensiero e poi sai, detto tra di noi, dopo una certa età siamo anche un bel peso.”
“Parla per te, io sono autosufficiente…”
“Ma non è solo questione di quello,… è tutto l’insieme, ricordiamo ai giovani che la vecchiaia è brutta ed è l’anticamera della Morte che loro vogliono dimenticare. E poi, diciamo la verità, siamo noiosi, ridicoli, lamentosi. Non riescono più ad amarci come ci amavano… d’altra parte se sei qui è perché queste cose le sai…. Beh vatti a dare una rinfrescata e vieni a cena, siamo amici no?”
Questa proposta è conveniente anche per lo Stato perché risparmia le spese delle cure e dei ricoveri ospedalieri e lì, nella Casa i ricoveri sono di pochi giorni ed è gente che mangia poco. Possibile che qualcuno non ci abbia ancora pensato?