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Storia di una nottata

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1Storia di una nottata Empty Storia di una nottata Ven Ott 15, 2021 11:42 am

Licia

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Mamma Orsa
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STORIA DI UNA NOTTATA: UNA FESTA ALTERNATIVA

Ogni anno, durante il primo plenilunio di primavera, si tiene in un campo, vicino al cimitero, la festa delle streghe. Un mio amico, che ha una storia sentimentale con una di loro, ha insistito perché lo accompagnassi.
Credetemi: una barba!! Tutto scontato come da copione: chiaro di luna, danze macabre, brindisi a mezzanotte con sangue servito nei teschi. Alle due, quando nelle feste nostre si cuociono gli spaghetti, è arrivato un gran pentolone che è stato messo sul fuoco a bollire. Altro che spaghetti! C’era di tutto là dentro: rospi, serpi, ragni, scarafaggi. Una puzza nauseabonda si è sparsa tutta in giro mentre la capo-strega mescolava con grande impegno come se fosse una brava massaia alle prese con la polenta. Alcune streghine giovani raccoglievano erbe magiche e ne facevano mazzetti che poi buttavano nel pentolone. La mia preoccupazione principale era che tutta quella roba fosse la nostra cena e già studiavo come avrei potuto squagliarmela al momento del: “ Tutti a tavola!”. Per fortuna il gran minestrone era solo un filtro: ogni strega se ne riempiva una boccetta per i suoi usi particolari. Prima però dovemmo tutti pronunciare sul pentolone una formula magica tenendoci per mano. Una roba del tipo: “Salam, Elach, Tapum”.
Sul far del mattino fece una capatina il Diavolo, tanto per batter visita. Mi sembrava uno di quei ministri molto indaffarati che compaiono per un attimo qua e là alle feste dei loro elettori. Le streghe però parevano tutte eccitate dalla sua presenza e gli facevano la ruota intorno come pavoni, sbattendogli in faccia i lunghi capelli neri. Lui, che aveva l’aria di uno schizzinoso, non sembrava più che tanto gradire e si toglieva, con fastidio, qualche capello rimastogli sul bavero. Intanto però cercava di sorridere, ripetendo meccanicamente: “Brave ragazze! Brave ragazze!” con l’intenzione sia di lodarle sia di placarne l‘eccessivo ardore. Una strega-bambina, con un fiocco rosso nei capelli, gli lesse una poesiola che, con rime un po' traballanti, gli assicurava che tutte le piccole streghe sue figlie si sarebbero impegnate a diventare sempre più cattive per rendergli onore. Seguiva un elenco di malefatte e cattiverie (in realtà robetta da poco) da loro compiute durante l’anno. Nell’insieme una scenetta squallidina. Le nostre bambine sanno fare di meglio quanto a poesie e anche quanto a cattiverie.
Da tutta l’atmosfera avrete capito che di sesso neanche l’ombra. Non so se le streghe ci avessero fatto un pensiero, ma quanto al Diavolo, non aveva certo l’aria dell’assatanato. Si è limitato a dare qualche pizzicotto, un po' distratto, al culo delle più giovani tanto perché non venissero messe in circolazione spiacevoli dicerie sul suo conto.
Insomma se devo dare un giudizio conclusivo: la festa delle streghe, può andar bene per un appassionato di folklore, ma che nessuno si aspetti emozioni particolari. Se uno vuole roba “forte” tipo sesso, droga e trasgressioni ci sono tanti locali da noi molto più avanzati.


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