È notte e non...

È notte
Le lancette d'un orologio
Corrono al contrario
Non esiste il passato
E una dimensione non umana avvolge il buio
Sono morto in questo tempo
E per ogni capitolo di respiro
Esiste un'anima
Per ogni linguaggio
Una diversa voce
Non esisto se non nell'immaginazione di chi ascolta il mio fonema morto
E sono morto senza essere mai stato vivo
Fumetto disegnato dalle ninfee vivo cento vite in una dormendo il sonno degli altri
Per una volta vorrei vedere con i miei occhi il mondo
Per una volta
Solo per una volta
E le lancette girano
Girano
Il ragno guarda la tela
Il dipinto dondola sul muro
L'istante è solo nel suo istante
Le stanze del tempo sono vuote
E io son morto
Ascolto nenie dolcissime
E storie dei deserti
Sono ghibli e sabbia
Tempesta e quiete
Amante e lussuria
Poesia e passione
Son colui che vive
Nei suoni dei defunti
Sono verbo dimenticato
Appeso sulle mani degli altri
Sono quel refolo leggero d'amore che nel mattino sfiora il tuo viso
Sono e non sono
Inesistente uomo
Eppure vivo come
Il fragore d'un tuono.

Inesistente uomo che vive come il fragore di un tuono. Vi presento Giancarlo Gavili

Sicuramente sei un uragano di idee, una tormenta in evoluzione, la notte e il tuo sonno sono altre dimensioni dove tutto è possibile, anche l'impossibile poi viene traslato nel giorno!
Ma chi sei veramente? Ho un sospetto...

Difficile svelare il mio vero volto...

Potemmo scrivere un giallo a 6 mani: Chi è GianCarlo Gravil?

Sensazioni e riflessioni in versi con tinte surreali, mi è piaciuta molto