Il resort del ragno nero
Una chicas rigogliosa, dai colori tendenti al verde scuro, nel mezzo dell'aiola con le sue foglie era un' oasi di fresco per tutti gli insetti abbrustoliti dalla calura dell'estate.
Mosche, calabroni, vespe, lombrichi e tanti altri piccoli esseri trascorrevano molto tempo in questo albergo elegante e a buon prezzo.
Tutti ne parlavano, ma nessuno mai direttamente, perché chi vi soggiornava, poi non si faceva vedere più in giro. Molti amici che cercavano loro notizie alla reception della chicas non ricevevano risposta, anzi sparivano anch'essi senza lasciare alcuna traccia.
Nessuno avrebbe mai sospettato che un terribile ragno nero assassino si aggirava per le stanze di quell'albergo. Un ragno enorme, scaltro, furbo affamato e assatanato che con la complicità del direttore dell'albergo, un meticcio nordico di nome Lu MacOne, uccideva tagliava a pezzi i poveri insetti e poi passava i corpi alle cucine del resort, dove venivano preparati i deliziosi manicaretti che deliziavano gli ignari ospiti.
I due malfattori lucravano ognuno a modo suo: il ragno nero aveva alloggio gratis a vita e cibo fresco e gustoso a volontà; il direttore dell'albergo risparmiava sui costi di gestione della struttura e poteva investire i guadagni realizzati in losche attività di traffico di datteri con le isole Pago Poco.
Nel frattempo all'insaputa dei due compari il titolare della pensioncina di fianco, tale ragnetto velenoso, venuto a conoscenza dei loschi traffici
che si svolgevano al resort, decideva di impossessarsi di tutto il malloppone e di divenire l'unico padrone.
Il suo piano era di ricattare i gestori del “ragno nero” e di attirarli in una trappola dove li avrebbe eliminati dopo averli fatti firmare la cessione dell'attività.
Con una lettera anonima inviata con il brucoexpress invitava il Ragno nero e Lu MacOne a recarsi a una festa dove avrebbe consegnato loro tutte le prove in cambio di una notevole somma di moscalire.
Decise di organizzare quindi una sfilata con delle affascinanti ragnelle che in realtà erano delle scaltre seduttrici, offrendo anche un lauto e invitante rinfresco tutto a costo zero. Con l’occasione avrebbe ospitato la famosa cantante Farfallina Pelosa molto amata e ambita dai numerosi ragnofans.
Intanto i due compari avevano accettato la proposta del ragnetto velenoso,
ritenendo di togliersi dalle scatole tale fastidio con pochi spiccioli rispetto agli enormi guadagni che quel giro di affari fruttava.
Finalmente giunse Il fatidico giorno, i numerosi ospiti di copertura si accalcavano e spintonavano per scegliersi i tavoli migliori e per avere una visuale soddisfacente dello spettacolo che a breve sarebbe dovuto iniziare.
Vennero serviti gli antipasti dalle ragnhostess che per l’occasione mostravano i loro migliori sorrisi e s'assicuravano che gli ospiti fossero ben soddisfatti degli stuzzichini a base di blaberus craniifer in movimento, cibo allettante ( blatte ) che producevano effetto via-gra, ma che in realtà erano infarcite di un potentissimo ritrovato chimico che annebbiava i sensi e toglieva la volontà a colui che lo beveva.
Il tutto venne consumato con famelica voracità e fu a quel punto che iniziò la sfilata . Le ragno modelle erano bellissime e rilucevano negli eleganti abiti succinti mostrando le zampe affusolate e i seni prosperosi, (in realtà erano ragno squillo affittate per l’occasione).
Con sinuose movenze incitavano ammiccanti gli ospiti a delle avance mettendo in mostra la loro bellezza. A quel punto sentendosi accaldati ed euforici gli ospiti si spogliarono delle loro ragnatele da sera che le cameriere prontamente portarono via.
La cantante Farfallina Pelosa intanto, tra gli applausi, iniziava il suo repertorio e la sua calda voce riempiva l’ambiente e contribuiva a surriscaldarlo.
La sua canzone più famosa “ Quella carezza della Tela” echeggiava e spopolava nell'aria e il clima era di totale gozzoviglio.
I poveri ragni privati della loro protezione si ritrovarono nudi come vermi in balia delle ragno squillo che con seducenti movenze li avvolsero uno per volta nelle loro robuste tele. Senza rendersi conto di ciò che stava accadendo, si ritrovarono stretti in una morsa senza scampo che li stritolava sempre più.
Intanto il veleno che lo scaltro ragno aveva provveduto a versare nelle bevande faceva il resto, gli ospiti tra eccitanti visioni e spasmi di dolore si contorcevano pensando di essere tra le avvenenti braccia delle ragno modelle.
Il piano diabolico stava producendo il suo effetto…
Il ragnetto velenoso senza difficoltà fece firmare gli atti di cessione del resort al ragno nero e dopo con molta calma spedi i corpi dei malcapitati alla cucine dove fecero la fine che in precedenza avevano destinato a tanti altri avventori di quei luoghi.
Il ragnetto velenoso era ormai il boss incontrastato della zona e tutti in fila
gli baciarono le zampe per riverenza e sottomissione.
Da quel giorno si fece chiamare Don Ragno Velenoso e tutti avevano paura
a nominare perfino il suo nome per quanto era divenuto potente.
Però nell'ombra d'un pino vicino una banda di ragni rossi zeccosi e pelosissimi tramava a sua volta nell'ombra degli aghi, ma questa è un'altra storia...
Una chicas rigogliosa, dai colori tendenti al verde scuro, nel mezzo dell'aiola con le sue foglie era un' oasi di fresco per tutti gli insetti abbrustoliti dalla calura dell'estate.
Mosche, calabroni, vespe, lombrichi e tanti altri piccoli esseri trascorrevano molto tempo in questo albergo elegante e a buon prezzo.
Tutti ne parlavano, ma nessuno mai direttamente, perché chi vi soggiornava, poi non si faceva vedere più in giro. Molti amici che cercavano loro notizie alla reception della chicas non ricevevano risposta, anzi sparivano anch'essi senza lasciare alcuna traccia.
Nessuno avrebbe mai sospettato che un terribile ragno nero assassino si aggirava per le stanze di quell'albergo. Un ragno enorme, scaltro, furbo affamato e assatanato che con la complicità del direttore dell'albergo, un meticcio nordico di nome Lu MacOne, uccideva tagliava a pezzi i poveri insetti e poi passava i corpi alle cucine del resort, dove venivano preparati i deliziosi manicaretti che deliziavano gli ignari ospiti.
I due malfattori lucravano ognuno a modo suo: il ragno nero aveva alloggio gratis a vita e cibo fresco e gustoso a volontà; il direttore dell'albergo risparmiava sui costi di gestione della struttura e poteva investire i guadagni realizzati in losche attività di traffico di datteri con le isole Pago Poco.
Nel frattempo all'insaputa dei due compari il titolare della pensioncina di fianco, tale ragnetto velenoso, venuto a conoscenza dei loschi traffici
che si svolgevano al resort, decideva di impossessarsi di tutto il malloppone e di divenire l'unico padrone.
Il suo piano era di ricattare i gestori del “ragno nero” e di attirarli in una trappola dove li avrebbe eliminati dopo averli fatti firmare la cessione dell'attività.
Con una lettera anonima inviata con il brucoexpress invitava il Ragno nero e Lu MacOne a recarsi a una festa dove avrebbe consegnato loro tutte le prove in cambio di una notevole somma di moscalire.
Decise di organizzare quindi una sfilata con delle affascinanti ragnelle che in realtà erano delle scaltre seduttrici, offrendo anche un lauto e invitante rinfresco tutto a costo zero. Con l’occasione avrebbe ospitato la famosa cantante Farfallina Pelosa molto amata e ambita dai numerosi ragnofans.
Intanto i due compari avevano accettato la proposta del ragnetto velenoso,
ritenendo di togliersi dalle scatole tale fastidio con pochi spiccioli rispetto agli enormi guadagni che quel giro di affari fruttava.
Finalmente giunse Il fatidico giorno, i numerosi ospiti di copertura si accalcavano e spintonavano per scegliersi i tavoli migliori e per avere una visuale soddisfacente dello spettacolo che a breve sarebbe dovuto iniziare.
Vennero serviti gli antipasti dalle ragnhostess che per l’occasione mostravano i loro migliori sorrisi e s'assicuravano che gli ospiti fossero ben soddisfatti degli stuzzichini a base di blaberus craniifer in movimento, cibo allettante ( blatte ) che producevano effetto via-gra, ma che in realtà erano infarcite di un potentissimo ritrovato chimico che annebbiava i sensi e toglieva la volontà a colui che lo beveva.
Il tutto venne consumato con famelica voracità e fu a quel punto che iniziò la sfilata . Le ragno modelle erano bellissime e rilucevano negli eleganti abiti succinti mostrando le zampe affusolate e i seni prosperosi, (in realtà erano ragno squillo affittate per l’occasione).
Con sinuose movenze incitavano ammiccanti gli ospiti a delle avance mettendo in mostra la loro bellezza. A quel punto sentendosi accaldati ed euforici gli ospiti si spogliarono delle loro ragnatele da sera che le cameriere prontamente portarono via.
La cantante Farfallina Pelosa intanto, tra gli applausi, iniziava il suo repertorio e la sua calda voce riempiva l’ambiente e contribuiva a surriscaldarlo.
La sua canzone più famosa “ Quella carezza della Tela” echeggiava e spopolava nell'aria e il clima era di totale gozzoviglio.
I poveri ragni privati della loro protezione si ritrovarono nudi come vermi in balia delle ragno squillo che con seducenti movenze li avvolsero uno per volta nelle loro robuste tele. Senza rendersi conto di ciò che stava accadendo, si ritrovarono stretti in una morsa senza scampo che li stritolava sempre più.
Intanto il veleno che lo scaltro ragno aveva provveduto a versare nelle bevande faceva il resto, gli ospiti tra eccitanti visioni e spasmi di dolore si contorcevano pensando di essere tra le avvenenti braccia delle ragno modelle.
Il piano diabolico stava producendo il suo effetto…
Il ragnetto velenoso senza difficoltà fece firmare gli atti di cessione del resort al ragno nero e dopo con molta calma spedi i corpi dei malcapitati alla cucine dove fecero la fine che in precedenza avevano destinato a tanti altri avventori di quei luoghi.
Il ragnetto velenoso era ormai il boss incontrastato della zona e tutti in fila
gli baciarono le zampe per riverenza e sottomissione.
Da quel giorno si fece chiamare Don Ragno Velenoso e tutti avevano paura
a nominare perfino il suo nome per quanto era divenuto potente.
Però nell'ombra d'un pino vicino una banda di ragni rossi zeccosi e pelosissimi tramava a sua volta nell'ombra degli aghi, ma questa è un'altra storia...
